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Il Cosenza fa tremare il Perugia. Al Curi è 2-2

Dopo un primo tempo a fari spenti, nella ripresa i Lupi pareggiano e ribattono con Rivière al gol di Falasco segnato con il braccio.

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Il Cosenza fa tremare il Perugia. Al Curi è 2-2

Un altro giro in zona rossa, ma il punto ottenuto sul campo del Perugia e la prestazione del secondo tempo fanno sperare. Sul manto del “Curi” il Cosenza conquista un punto. Due volte sotto, ha retto anche il caso del gol di Falasco ristabilendo la parità contro un Perugia che si vedeva proiettato alla rincorsa dei primi tre posti. Sciaudone ritrova il gol e Rivière ripaga la fiducia di direttore e tecnica salendo a 5 marcature stagionali. Le stesse che in carriera Iemmello ha inferto alle reti silane. Il gol del catanzarese aveva fatto iniziare male la serata della formazione di Piero Braglia. Il Perugia però non ha capitalizzato i 30 minuti di dominio territoriale accontentandosi del misero vantaggio. Nella ripresa Lupi più galvanizzati e motivati. Il che dimostra che la squadra ha i mezzi per permanere ancora nella categoria. Oltre alla continuità c’è un altro elemento venuto meno. La panchina di questa sera ha limitato le possibilità dei silani. Poche certezze da mandare in campo e nessun attaccante utile a implementare la portata offensiva della squadra quando serve.

Le scelte di Braglia e Oddo.

Piero Braglia cambia. 4-4-2. Dopo tanti anni, una formazione rossoblù rivede due prime punte in coppia a formare l’attacco. A centrocampo, infortunato Kanouté, fanno reparto Bruccini e Sciaudone. Sulle corsie esterne giocano Bàez e Pierini, che nei piani dovrebbero proporsi in avanti creando superiorità numerica. In difesa Capela e Idda vengono preferiti a Monaco e Legittimo subentra di nuovo a D’Orazio a sinistra. Massimo Oddo fa scendere in campo la sua squadra in formazione ad albero di natale. L’ariete è Iemmello, appoggiato da Capone e Bonaiuto.

Inizio forte del Perugia. L’incubo Iemmello si avvera.

Il Perugia non perde tempo. Neanche un minuto dopo il fischio iniziale del direttore di gara che Perina è stato costretto a deviare un pallone velenoso crossato da Rosi, ma rivelatosi di fatto una conclusione. La struttura rossoblù difficilmente regge alle manovre del Grifone. Bruccini e Sciaudone faticano a mantenere la posizione sui creatori di gioco biancorosso, ovvero Nicolussi Caviglia, Dragomir e Capone. I Lupi partono a rilento, con le marce piccole, mentre il Perugia sembra aver innescato quelle dalla quarta a salire. A fine primo tempo il divario sarà di un solo gol, ma i rossoblù se la sono vista brutta più di una volta. Il gol è arrivato al 18esimo. A firmarlo è il grande atteso e temuto, Pietro Iemmello, catanzarese d’hoc. Un derby il suo contro il Cosenza. Tutto nasce da calcio di punizione dalla sinistra (punto di vista Cosenza). Perina pasticcia nella marcatura tra il centravanti e Bruccini spalancandogli di fatto la porta. Un primo tentativo ed è il palo, ma sulla ribattuta per Iemmello è un gioco da ragazzi punire per la quinta volta gli avversari giurati. Il divario con i perugini c’è, ma non si impone con tutta la propria forza. I dati sono chiari. 25 minuti giocati, il pallone lo tiene, nel 73,7% del tempo, la squadra di casa. Il Cosenza rincorre, ma non viene messo ko. Dopo il vantaggio Capone e Dragomir vanno vicinissimi ad ampliare il gap. Il primo vede il suo tiro (24’) terminare alto, mentre il pallonetto del secondo sbatte sul palo (28’). Il Cosenza cresce solo nel finale di primo tempo, quando Rivière conclude in modo velleitario senza arrecare problemi a Vicario.

Il braccio di Falasco e la classe di Rivière. E’ un altro Cosenza.

Nella ripresa è tutto un altro Cosenza. Non andato a segno in una delle poche volte in questa stagione nello spezzone iniziale di gara. I rossoblù trovano carattere e coraggio e al primo minuto del secondo tempo pareggiano i conti con la rasoiata di Sciaudone. Un pallone rimpallato sul corpo di Nicolussi Caviglia fa scattare l’operazione offensiva. Pierini trova il centrocampista che ha il tempo di vedere e spedire il pallone all’angolino. La gara, però, si fa sporca. A farla inclinare in questo verso è un caso clamoroso che riporta i biancorossi in vantaggio. Falasco spinge in porta il pallone con il braccio sinistro in uno modo estremamente vistoso. Il fatto ha dell’incredibile quando il direttore di gara convalida tutto facendo scatenare l’ira del Cosenza, costata due espulsioni dalla panchina (Trinchera e Fischetti). L’oltraggio subito rincara la voglia di ribalta dei Lupi. 4 minuti dopo il fatto incriminato, Bàez sfonda sulla destra e da l’assist decisivo a Rivière che con la punta supera Vigorito in uscita. I Lupi premono, consci della stanchezza degli avversari. Braglia inserisce Greco al posto di Pierini, cercando di ordinare il gioco. Il tecnico, che non ha ulteriori attaccanti da mandare in battaglia, mette il calciatore più forte tecnicamente, ma da un lato lo fa precauzionandosi. Un punto a Perugia, al di là del gol realizzato con il braccio da Falasco, è sicuramente prezioso. Oddo dal canto opposto aumenta la propensione offensiva (Mazzocchi, Melchiorri), falciata dall’espulsione di Dragomir (testata ingenua a Machach sotto lo sguardo dell’arbitro). I Lupi hanno anche le occasioni di portarla a casa: a 5 dal termine Vicario vola sulla conclusione di D’Orazio, mentre al 44’ Bruccini sfiora il palo alla sinistra del portiere. Un punto che fa morale.

FOTO COSENZA CALCIO

 

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