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Presidio vaccinale “Disponibili a somministrare Pfizer”

La richiesta del capitano medico Giuliano Sammaria ai vertici della sanità locale

Presidio vaccinale “Disponibili a  somministrare Pfizer”

Il Capitano medico Giuliano Sammaria, 30 anni, è il responsabile della parte sanitaria del presidio vaccinale della Difesa di Vaglio Lise. Quando lo intervistiamo, ha appena terminato una riunione con i vertici dell’ASP di Cosenza. “Abbiamo chiesto di poter avere a partire dalla prossima settimana il Pfizer da somministrare un giorno a settimana alle categorie che, secondo le direttive ministeriali, sono candidabili a vaccino Mrna, quindi Pfizer o Moderna”. L’Esercito Italiano continua a lavorare per le vaccinazioni sul territorio cosentino, facendosi anche antenna delle esigenze del territorio.
Con una sola parola d’ordine: vaccinarsi è l’arma necessaria per combattere il Covid. Così, giorno dopo giorno, il presidio della Difesa accoglie centinaia di cosentini. “La somministrazione dei vaccini è l’obiettivo principale per cui ora siamo schierati qui a Cosenza”, spiega Sammaria. Dal drive in, ovvero la fila all’ingresso con le macchine, alle fasi di accoglienza, di completamento delle procedure burocratiche, fino all’anamnesi medica e alla inoculazione del vaccino.

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Le immagini che l’ex ospedale da campo consegna alla memoria in questa fase difficile della storia della città sono tante e lasciano il segno. Dicono di anziani non autosufficienti accompagnati dai figli, della premura dei giovani militari pronti a offrire anche solo una sedia o un luogo di riparo, a donare una parola. “Le persone vengono accolte, accompagnate e rassicurate” - aggiunge il capitano medico -. Cerchiamo di tranquillizzarle anche mettendole a conoscenza dei protocolli”.
Al presidio vaccinale “l’obiettivo è di somministrare 500 dosi giornaliere, in questo momento siamo a circa 400 ingressi, un numero lievemente minore dovuto alla problematica del vaccino Astrazeneca, nei giorni scorsi a delle controversie sottoposto a livello nazionale”.
A proposito, quando chiediamo a Sammaria come la popolazione reagisce alle indicazioni “preferenziali” sul v accino prodotto da Astrazeneca, ci dice che “negli ultimi giorni il tasso di rifiuto è aumentato tantissimo e siamo a 30-40% di rifiuto”.
Una percentuale non indifferente, che però non ferma i “sei ufficiali medici più due postazioni gestiti dai medici dell’ospedale civile in due turni che operano all’interno della struttura”. A lunedì pomeriggio
“sono stati circa 8500 gli ingressi al presidio vaccinale, mentre le somministrazioni quasi 6 mila”. Dopo le categorie delle forze dell’ordine e degli insegnanti “secondo le priorità del piano strategico dei vaccini”, precisa Sammaria, da qualche giorno a essere vaccinata, per ora attraverso Astrazeneca, è la categoria 70-80 anni. All’ex ospedale da campo si arriva solo su prenotazione: “si tratta di gestire solo ed esclusivamente le persone che si sono prenotate attraverso la piattaforma, con un’attenzione e una trasparenza massima. Tutti i cittadini sono uguali dinanzi a questo atto sanitario”. 
Per tanti giovani militari quella di Cosenza è un’esperienza di prossimità alla popolazione e allo stesso tempo un’opportunità di crescita personale. “L’Esercito è sempre a disposizione dei cittadini secondo il motto ‘Noi ci siamo sempre’. Io stesso sono qui spinto dal desiderio di poter essere d’aiuto alla comunità e alla Nazione”. 
Si ringrazia per la disponibilità l’addetto stampa, Capitano Andrea Romoli.

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