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Calabria da mangiare a Sanremo

La Calabria esporta i suoi sapori, tra tradizione e innovazione, nelle cucine di Sanremo

Un pizzaiolo, un cuoco, e un imprenditore nelle cucine dell'Ariston

La Calabria a Sanremo è diventata una realtà nota, ma non solo in campo musicale. Il territorio alla punta dello stivale italico è approdato anche nelle cucine dell’Ariston, si tratta di Gianluca D’Acunto di Cetraro, Pietro Tangari di Cariati, e Carmine Celestino di Mirto Crosia. Una combinazione che ha portato e sta portando orgoglio alla regione, e finalmente il pubblico dell’Ariston potrà assaggiare delizie e pietanze prettamente calabresi. Diverse le novità che portano in campo tra cui l’impasto della pizza piccante, come dichiarato da Gianluca D’Acunto, con altri ingredienti tipici. Tra tradizione e innovazione, la gastronomia calabrese continua i suoi tour nelle grandi manifestazioni; negli anni passati, avendo portato prodotti come la liquirizia “Amarelli”, la ‘Nduja, il guanciale di suino nero, il Bergamotto, quest’anno è il turno de “u’ sacchietto” di Longobucco. Ma non è tutto, la Calabria si manifesta a Sanremo anche sotto forma di impresa, più specificamente nella persona di Carmine Celestino, giovane di Mirto Crosia. L’azienda della quale è membro si occupa di allevamento di suino nero di Calabria: “Il nostro è un allevamento di suino a stato semi brado,” – commenta così Carmine Celestino – “dove i maiali crescono in sintonia con il tempo della natura. Il suino nero è più qualificato rispetto agli altri maiali, perché ha maggiori grassi insaturi, rispetto a quelli saturi; i nostri prodotti comprendono salsicce, soppressate, ‘Nduja, capicollo e pancetta, e ora abbiamo fatto il ‘sacchiettu’, che sarebbe la cotenna del suino nero di Calabria, messa tra lo stinco e il prosciutto. Abbiamo preso la cotenna, l’abbiamo ripiegata, e all’interno l’abbiamo fatta a forma di ‘sacchiettu’, dove all’interno viene messo il grosso del maiale tritato, il pepe e il sale; venendo infine cucinato nel grasso del maiale. L’intento è farlo col ‘sacchiettu’, che è già un precotto, facendo un primo, per metterlo sulla pizza”.

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Un pizzaiolo, un cuoco, e un imprenditore nelle cucine dell'Ariston
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