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Pina Belmonte: vi racconto ancora la mia Terra Santa

Il viaggio della giovane cosentina nella terra di Gesù, dove presta lavoro per gli ultimi del Vangelo. 

Pina Belmonte: vi racconto ancora la mia Terra Santa

Quando Pina Belmonte mette piede in Palestina, è come se le aprisse il cuore. Quando ne parla, ti accorgi che la terra di Gesù è quella che più di tutte le dona gioia. Per questo da cinque anni è un po’ una seconda casa. Rendese, appassionata di ecumenismo e dialogo interreligioso, a Gerusalemme lavora a favore degli ultimi della Terra Santa. “La prima volta ricordo di essere entrata nel paese con il libro del cardinal Martini sulla Città Santa. Mi sembrava il miglior modo per andare ‘verso Gerusalemme’”. Eccola, allora Pina Belmonte, raccontarci ancora l’ennesima esperienza sulle strade del Medioriente. “Non è la prima volta che passo dei tempi medio lunghi in Terra Santa” – racconta nuovamente a Parola di Vita, che già qualche anno fa l’aveva intervista -. “Ogni volta lascio sempre qualche cosa in più in quella terra ma nello stesso tempo torno sempre più ricca dentro. Sono cinque anni ormai che ha scelto me e ogni volta mi sento sempre di più parte integrante di quella società. Spesso, presa dalla quotidianità dimentico la grande grazia che ho nel poter lavorare nella terra di Gesù”. Quando proviamo a chiederle quali sono le sue mete preferite, sorride e preferisce tacere. E’ evidente che le serba nel cuore. “E’ una terra unica, ricca di spiritualità. Se solo penso che su quelle pietre ha posto i suoi piedi Gesù”. Basta spiare sul profilo facebook di Pina per accorgersi di come le antenne siano costantemente drizzate verso le angosce della Terra Santa, dove spirano sempre venti di scontri. “Alla bellezza dei tanti luoghi sacri, alla forte spiritualità che si respira si accosta una quotidianità fatta di tante difficoltà. I segni di un conflitto che dura più di cinquant'anni ci sono e sono presenti proprio nella vita di tutti i giorni. Negli ultimi periodi, tra la fine di aprile - inizio maggio abbiamo vissuto momenti in cui il livello di tensione era alto. Più volte mi sono trovata in mezzo a scontri tra l'esercito israeliano e i palestinesi. Noi cristiani abbiamo un'arma da spendere sempre: la preghiera. 

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In Terra Santa a servizio dei piccoli del Vangelo. “Attualmente lavoro in un centro per persone affette da vario tipo di disabilità nel cuore di Gerusalemme. Un’esperienza che fa crescere da tutti i punti di vista. Lavoro circa sei - sette ore al giorno”. E se da un lato la terra di Gesù vive il dramma bellico, dall’altro “sono tanti i consacrati italiani che svolgono la loro missione con amore. La cosa più bella però è vedere tanti giovani che prestano servizio di volontariato spinti ognuno da motivi diversi”.

Da parte di Pina Belmonte, un inno di ringraziamento. “Non smetterò mai di dire che questa terra e la sua gente mi ha insegnato tanto. Sarò sempre riconoscente per l'accoglienza avuta sin dal primato giorno in cui sono arrivata. In questa terra mi sono sentita da subito a casa mia , oggi la considero casa mia perché fa parte della mia vita. E gli occhi che non hanno visto la terra santa non hanno visto ancora la vera bellezza”.

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