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L'appeal di Cosenza e quant'altro. Ma ora i gol chi li fa?

Conferenza stampa fiume del disse Trinchera a conclusione della sessione estiva di calciomercato. Diversi gli spunti, a partire dai rifiuti di alcuni calciatori fino al budget e agli obiettivi futuri. 

L'appeal di Cosenza e quant'altro. Ma ora i gol chi li fa?

"Cosenza non è una piazza appetibile, non ha appeal". Sui social campeggia questa come affermazione Principe della conferenza di Trinchera, direttore sportivo del Cosenza.  
Fa notizia, non perché probabilmente, in alcuni casi, non sia vera, quanto perché anzitutto non fa piacere. "Con il budget a disposizione", l'altra affermazione importante del Direttore. Importante quanto ovvia, perché risaputa. Il Cosenza non può competere con le big. Eppure, parola di Trinchera, "sono tre mesi che lavoriamo per regalare una squadra al meglio e avevamo la voglia di alzare l'asticella senza gettare fumo negli occhi". La parola, vivaddio, va al campo, giudice supremo, ma l'equazione che poco piace al cuore dei tifosi è: volevamo crescere, non ci sono i soldi per farlo. "Ci sono difficoltà piccole e grandi". Certo, "negli ultimi giorni sono arrivati tre ragazzi che hanno alzato il livello tecnico della squadra", ma non il puntero. "Braglia è contentissimo, anche se". Anche se molto probabilmente questo attaccante gli serviva come il pane. Ma "non vuole una punta di peso, ne cercavamo un altro veloce". Moreo "non era pronto per la B"; Litteri "l'anno scorso non si è espresso". Tre mesi non sono bastati per puntare il giocatore che non fa clamore ma suda sodo. Non sono serviti per il massimo sforzo di Mbakogu, né per Nzola, "perché il Trapani si è opposto" nonostante Guarascio avrebbe pure allargato il portafoglio. Disperatamente. O forse no, perché "se c'è la possibilità di completare l'attacco con il mercato degli svincolati lo faremo altrimenti no". Altrimenti si aprono le scommesse su Carretta, Pierini e Baez, sperando che possano produrre quanto Embalo e soprattutto Tutino. Neanche Tupta, che pure gradiva Cosenza, alla fine è approdato in riva al Crati. Era troppo tardi, il 2 settembre notte, per compilare le carte del trasferimento. E allora? Palla a Leandro Greco, la scelta giusta di fine mercato - parafrasando Trinchera - sperando che qualcuno la butti dentro. La gente fuori dello stadio era tanta. Il sostegno a questa città e ai colori rossoblù non mancherà certo ora. 

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