Commento al Vangelo
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Gv 12,20-33
Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto.

Un Cristo-Servo che ancora ci scandalizza

La parola chiave di questa settimana è servire

Un Cristo-Servo che  ancora ci scandalizza

La parola chiave di questa quinta domenica di Quaresima è servire. Tale verbo è da accostarsi al sostantivo di rifermento – servo - e vuol dire adoperarsi per qualcuno o anche custodire, in quanto legato anche al verbo serbare. L’accezione sociale pone in evidenzia l’aspetto negativo della parola, ma nel contesto evangelico descrive al meglio la missione del Messia incarnata da Gesù. Egli si presenta come colui che è venuto per servire. Questa opzione assunta da Gesù impatta con l’idea di Messia costruitasi dal popolo d’Israele, che attendeva un Messia liberatore e leader politico, riformatore carismatico dei costumi religiosi. In realtà, Gesù manifesta la sua messianicità riferendosi a quel servo descritto dai profeti, e in particolare dal profeta Isaia. Il Cristo-Servo scandalizza, perfino i suoi discepoli. Alle porte della sua passione, alcuni greci, affascinati da quanto si dice sul conto di Gesù, decidono di volerlo incontrare. Sono attratti dalla sua fama. Spesse volte anche noi vogliamo incontrare Gesù esclusivamente per il fascino della sua persona. Talvolta, ci si accosta alla vita di parrocchia per trovare una propria affermazione sociale o trarre profitto per un proprio tornaconto personale. Gesù annuncia senza indugi che la sua esistenza è un dono di servizio per l’umanità. A chi desidera seguirlo Gesù prospetta una strada di quotidiana offerta di sé. La gloria cui fa riferimento Gesù non è il successo dei followers o dei like dei social. Seguire Gesù vuol dire mettersi a servizio del fratello. Ciò postula anche la disponibilità a sacrificare parte di sé per l’altro, prevede un morire al proprio egoismo per risorgere alla fraternità. Non è facile vivere nell’orizzonte del servizio. Anche Gesù sperimenta molteplici difficoltà, per questo l’evangelista Giovanni ci riporta l’intervento del Padre, che desidera incoraggiare suo figlio Gesù e confermarlo in questo progetto d’amore. Sempre Dio Padre sostiene i figli che camminano sulla strada del servizio. Cari amici, la Pasqua è ormai alle porte e il vangelo di oggi ci offre un ulteriore suggerimento per  celebrarla, ovvero il servizio. Sarà Pasqua se la nostra vita si fermerà dinanzi a quella dei fratelli e diverrà custodia e servizio d’amore. È tempo per verificare lo stile con cui viviamo la nostra fede: ci serviamo di  Gesù e della sua Chiesa per affermare noi stessi e trovare il nostro successo, oppure ci poniamo in un atteggiamento di concreato e reale servizio, vivendo così la vera gloria della Croce?

Un Cristo-Servo che ancora ci scandalizza
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