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Il pontefice aveva umili origini legate alla vita dei pastori e della gente povera e afflitta da tante difficoltà

Pio X il papa del Catechismo Maggiore

Il libro di mons. Bonora passa in rassegna una serie di quadri che mostrano l’animo dolce e gentile di Melchiorre Sarto

Pio X il papa del Catechismo Maggiore

Omaggio a Pio X. Ritratti coevi (Edizioni Kappadue) è il titolo del volume di mons. Lucio Bonora, officiale della Segreteria di Stato, nel quale vengono presentate la vita e la personalità di Papa Pio X attraverso l’analisi  di un centinaio di dipinti, busti, medaglioni, miniature e foto del santo. Bonora ha raccolto diverse testimonianze personali e professionali tracciando un’immagine accurata di Giuseppe Melchiorre Sarto, pontefice della Chiesa romana dal 4 agosto 1903 fino al 20 agosto 1914. Ha estrapolato molte informazioni dalle note di mons. Giuseppe Pescini, secondo segretario di Pio X, che insieme al primo segretario, mons. Giovanni Bressano, stette accanto al presule trevigiano fino alla sua salita al soglio pontificio. Bonora ha esaminato anche una cinquantina di racconti di persone che ebbero contatti con il Santo Padre e che deposero durante il Processo “super virtutibus”, indetto a distanza di 9 anni dalla sua morte, e conclusosi con la sua proclamazione a venerabile. Il testo contiene 16 ritratti del periodo antecedente al suo magistero petrino, 65 realizzati quando fu papa e altri creati dopo il suo decesso, conservati tra Vaticano, Romania, Austria, Croazia, Francia, Germania, Polonia, Irlanda, Stati Uniti e Sud America. L’autore ha fatto riferimento anche al corpus documentale degli archivi di vari giornali e all’inventario dei Beni Ecclesiastici contenuti nella banca dati BeWeb. Nel libro viene delineato il volto di un pontefice che amava stare accanto ai poveri, alle donne sole, ai bambini, ai migranti e agli anziani costretti a lasciare le loro terre per cercare fortuna in Sud America. Questa sua inclinazione verso gli ultimi è comprensibile tenendo in considerazione le sue modeste origini. Nacque a Riese nel 1835 dal fattore Giovanni Battista e dalla sarta di campagna Margherita Sanson, secondogenito di dieci tra fratelli e sorelle. Il suo cursus honorum fu essenzialmente pastorale senza impegni in curia o nell’attività diplomatica della Santa Sede. Entrò in seminario a Padova nel 1850, grazie ad una borsa di studio che ottenne tramite il patriarca di Venezia Jacopo Monico. Divenne presbitero nel 1858 quindi vescovo di Mantova nel 1884. Come presule prese parte al primo Congresso Catechistico Nazionale che si tenne a Piacenza tra il 24 e il 26 settembre 1889, battendosi per un “catechismo popolare storico-dogmatico-morale redatto in domande brevi e risposte brevissime”, che divenne vera e propria disciplina cattolica con il nome di “Catechismo di Pio X” o “Catechismo Maggiore” nel 1905. Le domande e le risposte brevi venivano imparate a memoria dai bambini che, una volta adulti, ne comprendevano bene il senso. Eletto papa diede un indirizzo tradizionalista alla Chiesa del tempo, lottando contro il modernismo e la rivisitazione filosofica in chiave scientista della teologia cattolica. Espresse questa sua propensione per una rigida ortodossia già nell’enciclica del 1907 dal titolo “Pascendi Dominici Gregis”. Fondò il Pontificio Istituto Biblico a Roma nel 1909, affidato ai gesuiti, avviò la riforma del diritto canonico nel 1917, soppresse varie inutili congregazioni e impose il latino come lingua di studio in varie scuole cattoliche. In occasione della guerra italo-turca, combattuta tra il Regno d’Italia e gli ottomani tra il 1911 e il 1912 per la conquista delle terre nordafricane della Tripolitania e della Cirenaica, Pio X sostenne la neutralità dello Stato Vaticano e deprecò un uso della religione per scopi politici. Si spense nei primi giorni della prima guerra mondiale e fu elevato agli onori degli altari da Pio XII nel 1954. Per tutta la vita volle dar voce e dignità ai diseredati e ai poveri, dei quali conosceva bene i sentimenti, il cuore e le difficoltà nel cercare di condurre una vita più o meno agiata. Con sensibilità e profonda umanità Pio X cercò di inculcare nei fedeli la fede in Cristo, in Colui che sta in mezzo a noi e ci chiede di accoglierlo. Pittori come Luigi Nono, Alessandro Milesi, Noè Bordignon, Gigi Gasparini e Angelo Morbelli raffigurarono Sarto come un uomo di cuore, passionale, sentimentale ed emotivo, un animo nobile destinato a rimanere impresso nella memoria collettiva. Gli artisti dell’epoca furono attenti a riprodurre gli occhi azzurri e penetranti e i lineamenti del volto dolce, tenero e malinconico di Pio X, un volto che diceva tanto di lui, dei suoi pensieri, della sua levatura morale e della sua pastorale, tesa a stringere la Chiesa attorno a Gesù, unica fonte di vita, attraverso la cura delle Scritture, del catechismo e della liturgia. Gli stessi maestri diedero ampia evidenza delle loro creazioni artistiche anche tramite i giornali, cosicché tutto il popolo di Dio potesse conoscere bene il suo aspetto per apprezzare il temperamento. Il santo pontefice si metteva in posa accondiscendendo, con umiltà e dolcezza, alle richieste dei pittori ed esortandoli a far presto, perché era urgente per lui tornare a lavorare per la Chiesa e a occuparsi delle emergenze sociali del tempo. Esemplari furono, tra le altre cose, le sue attenzioni per i più sfortunati, per gli orfani calabresi, per i terremotati e per i poveri indios d’America. Versò tante lacrime per lo scoppio della prima guerra mondiale e tentò molte volte di far deporre le armi, senza mai stancarsi di guidare la Chiesa in un periodo storico abbastanza critico. Cercò di aiutare economicamente gli indigenti, i preti e i seminaristi, incentivò le scuole cattoliche e soccorse le ragazze abbandonate. L’autore del libro riporta alla fine le parole del critico letterario Guido Bellonci che, nel 1914, parlò di Pio X dicendo che “Mai forse la Cattedra di Pietro vantò nei tempi moderni un reggitore più spiritualmente vicino a Colui che la istituì, più prossimo alla viva e perenne fonte apostolica, di Pio X … Nessuna vanità, nessun interesse materiale e mondano ha trovato indulgenza nella sua anima diritta”. Papa Francesco ha sempre avuto una certa predilezione per la vita e il coraggio di Pio X, che ha sempre pregato, venerato e additato come “Papa della Catechesi” nonché eccelso modello di educazione dei fanciulli alla fede in Cristo. Nella prefazione al libro di Bonora Bergoglio parla di lui come di un “Papa mite e forte. Un Papa umile e chiaro. Un Papa che fece capire a tutta la Chiesa che senza eucarestia e senza assimilazione delle verità rivelate, la fede personale si affievolisce e muore”. Un Papa che parla al mondo attuale dilaniato dalle guerre, dalla povertà e da tante calamità naturali. Un Papa che “vive profondamente nel cuore della Chiesa di oggi!” dice Francesco.

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