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Le Acli rinnovano la partecipazione alla Marcia della Pace

Il presidente provinciale Sergi richiama il magistero dei Papi per l'opzione di una vita con lo stile della non violenza.

Le Acli rinnovano la partecipazione alla Marcia della Pace

Anche quest’anno, le Acli parteciperanno alla  Veglia di preghiera ed alla Marcia della Pace dell’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano  “La non violenza :stile di una politica per la pace” guidata dal Padre Arcivescovo Mons. Francesco Nolè. Il Presidente Provinciale Saverio Sergi  ha diffuso una breve nota sul significato dell’iniziativa accogliendo e facendo propri gli inviti del Pontefice contenuti nei suoi due interventi Messaggio per la Giornata della pace e discorso di Papa Francesco al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. n particolare le Acli ritengono necessario rimarcare quanto specificato in alcuni passi dei documenti pontifici quali utili elementi per non cedere alla rassegnazione, per mantenersi saldi nella speranza in Gesù Cristo, da tenere sempre presenti quale bussola che orienta il cammino in ogni momento della vita e per trarre anche indicazioni da offrire a quanti hanno la responsabilità dell’impegno nelle istituzioni della nostra nazione e dell’Europa, andando oltre i luoghi comuni e gli stereotipi sia della chiusura egoistica nel materialismo pratico che dei “buonismi” irragionevoli ed irrazionali che negano la presenza del male nella storia.   

«La pace è "virtù attiva" da esercitare contro il "terrorismo fondamentalista", spiega il Papa chiamando a raccolta non solo i capi di Stato e di governo, ma tutte le "persone di buona volontà". Tra le priorità, l'impegno comune per migranti, profughi e rifugiati e la necessità di "aggiornare l'idea di Europa", per un "nuovo umanesimo" che ne scongiuri il declino. Il Papa vuole “rivolgere una parola di speranza, che indichi anche una prospettiva di cammino, nel clima di generale apprensione per il presente e d’incertezza per l’avvenire, nel quale ci troviamo immersi”.  “Essere veri discepoli di Gesù oggi significa aderire anche alla sua proposta di non violenza”. Sono parole che vengono da lontano, riecheggiano quelle di Benedetto XVI e ribadiscono che “il Vangelo dell’amate i vostri nemici” è “la magna charta della non violenza cristiana”, e “non consiste nell’arrendersi al male, ma nel rispondere al male con il bene, spezzando in tal modo la catena dell’ingiustizia”. Pace, insomma, come “virtù attiva”, da realizzare facendo della misericordia un “valore sociale” e da concretizzare attraverso “un impegno comune nei confronti di migranti, profughi e rifugiati”».

Fonte: Comunicato stampa
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