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La chiamata di Gesù un passo per la libertà

Professione religiosa di suor Stefania Palumbo delle Suore Minime della Passione. La Messa celebrata dall'Arcivescovo e la gioia della congregazione.

Parole chiave: suore minime (2), suor stefania palumbo (1), cosenza (519)
La chiamata di Gesù un passo per la libertà
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Alla vigilia della festa dell’esaltazione della Croce, Stefania Palumbo ha emesso la sua Professione Religiosa innanzi a monsignor Nolè, Arcivescovo di Cosenza, e a suor Eugenia Amodio, Madre Generale delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.  La celebrazione eucaristica si è svolta presso la Chiesa della Casa Madre delle Suore Minime, sita a Cosenza Casali.  “Due giorni di grazia per la nostra diocesi: ieri Fabrizia, oggi Stefania. E’ un dono del Signore ma anche una responsabilità”, così si è espresso mons. Nolè all’inizio della celebrazione. Dopo la proclamazione del Vangelo, la maestra ha presentato la storia vocazionale di Stefania all’assemblea orante: trentenne, figlia unica, originaria di Bari, sin dall’infanzia ha avvertito l’attrazione per la vita consacrata. Ha conseguito la laurea e il dottorato di ricerca in Lettere Classiche presso l’Università di Bari. Educatrice di un gruppo parrocchiale di giovanissimi, nel 2009 ha iniziato a frequentare il Centro Diocesano delle Vocazioni e nel 2011 le giornate vocazionali presso la Casa Generalizia delle Suore Minime. Man mano in lei è fiorito il proposito di occuparsi dell’infanzia bisognosa. Dopo il trasferimento a Roma nella Casa del Noviziato e gli studi presso la Pontificia Università Gregoriana, si è spostata in Brasile per fare servizio in due comunità, arricchendo così la sua esperienza tra gli ultimi. Nell’omelia mons. Nolè ha ricordato: “il Signore chiama tutti, chiama sempre, chiama ciascuno di noi” ma, avverte, “non sempre il nostro cuore è disponibile ed aperto. Ci vuole un tempo di formazione in cui qualcuno ci aiuti a discernere e a comprendere il progetto del Signore su di noi”. Ha perciò sottolineato l’importanza del fare la proposta vocazionale ai giovani, non solo quella presbiterale e religiosa, ma soprattutto la vocazione alla famiglia. “Il diavolo, in questi tempi, lavora moltissimo per sottrarre alle famiglie la fede, la speranza e l’amore perché dove ci sono fede, speranza e amore lì c’è la vita e il Paradiso”, ha aggiunto l’Arcivescovo. Commentando l’episodio evangelico, ha evidenziato come spesso la tentazione si presenti in nome della tranquillità umana e del falso interesse al bene della persona, portando a vivere con mediocrità e non nella radicalità di una scelta. “La stessa Madre Elena Aiello - ha proseguito mons. Nolè - ha testimoniato che o si è radicati nella scelta vocazionale o si è insignificanti”.  Nella sua riflessione, ha posto l’accento in particolare sul nutrimento della vocazione: l’amore che non fa distinzioni, anzi, preferisce gli ultimi. Esortando tutti i religiosi alla formazione permanente, “perché non siamo mai arrivati finché non arriveremo lassù”, il Vescovo ha invitato suor Stefania a portare la Croce di Cristo condividendo la  Sua passione.  Con una metafora, dalla grande potenza evocativa, ha accostato l’immagine dei cinque chiodi del Crocifisso ai tre voti perpetui (obbedienza, povertà e castità) alla vita fraterna comunitaria e alla regola dell’ordine. “Ma questi cinque chiodi – ha rassicurato-  non sono altro che cinque libertà che diventano la via stretta, ma vera, per arrivare alla Meta, che non è il calvario o la tomba, ma la resurrezione”. Dopo le interrogazioni del Vescovo e la professione dei voti, Suor Stefania ha ricevuto lo scapolare, il cingolo, il crocifisso, il velo e le costituzioni. Un’atmosfera di grande gioia ha caratterizzato il momento della firma e dell’abbraccio fraterno con il Vescovo e con la Superiora Generale. Presenti tra i concelebranti alcuni frati minimi provenienti dal Santuario di San Francesco di Paola e don Enzo Gabrieli, postulatore della causa di beatificazione di suor Elena Aiello. A conclusione della cerimonia, animata dal coro diocesano diretto dal maestro don Serafino Bianco, suor Eugenia Amodio ha voluto ringraziare tutti i presenti, presentando al nuovo Arcivescovo la storia della famiglia delle Suore Minime di Cosenza. Prima di impartire la benedizione finale, mons. Nolè ha rivolto il suo saluto ai genitori e ai parenti di Suor Stefania esprimendo i suoi auguri alla novella religiosa con le parole di Santa Chiara: “Il Signore sia sempre con te, ed Egli faccia che tu sia sempre con Lui”.

Allegato: suor stefania.jpg (61,67 kB)
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