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Una giornata di preghiera per la pace

Papa Francesco è ad Assisi per il trentennale dell'incontro ecumenico voluto da San Giovanni Paolo II. Nell'omelia della Messa a Santa Marta le ragioni di ua giornata speciale.

L'abbraccio tra Francesco e Bartolomeo

Dopo tre giorni di pioggia battente, Assisi la città della pace accoglie papa Francesco con una giornata limpida di sole. È atterrato in elicottero al campo sportivo “Migaghelli” a Santa Maria degli Angeli ed è stato accolto dalle autorità religiose e politiche locali: monsignor Domenico Sorrentino, arcivescovo di Assisi, Catiuscia Marini, presidente della regione Umbria, Raffaele Cannizzaro, prefetto di Perugia, e Stefania Proietti, sindaco di Assisi. Ad attenderlo al Sacro Convento dove è stato allestito il palco della preghiera per la pace, ci sono oltre 500 leader religiosi e personalità del mondo politico e culturale di tutto il mondo per la Giornata mondiale di preghiera per la pace “Sete di Pace. Religioni e Culture in dialogo”, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla diocesi di Assisi e dalle famiglie francescane, a 30 anni dalla storica preghiera interreligiosa voluta da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986.

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In ginocchio a pregare il Dio della pace, insieme, “oltre le divisioni delle religioni”, fino a sentire la “vergogna” della guerra e senza “chiudere l’orecchio” al grido di dolore di chi soffre. È questo lo spirito col quale il Papa è partito per Assisi. A spiegarlo è lo stesso Francesco nell’omelia della Messa celebrata prima della partenza in Casa S. Marta. “Non esiste un dio di guerra”, ha detto il Papa, secondo quanto riferisce Radio Vaticana. E poi ha aggiunto: oggi, “uomini e donne di tutte le religioni, ci recheremo ad Assisi. Non per fare uno spettacolo: semplicemente per pregare e pregare per la pace”.
La preghiera per la pace comincerà questo pomeriggio alle 16. Le diverse religioni pregheranno in luoghi differenti. I cristiani si ritroveranno nella basilica inferiore di San Francesco e durante la preghiera verranno ricordati tutti i Paesi in guerra. Per ciascuno di essi verrà accesa una candela. Musulmani, ebrei, oomoto si ritroveranno in differenti sale del Sacro Convento mentre i seguaci delle religioni indiane (giainisti, zoroastrani, sick e induisti) pregheranno dalle suore della Beata Angelina. L’appuntamento per buddisti e scintoisti è al palazzo Monte Frumentario e per taoisti e tenrikyo nel giardino interno del monastero di Sant’Andrea.

Fonte: Sir
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