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Le diocesi si preparano al Congresso Eucaristico di Genova

Dopo la nomina del cardinale Angelo Bagnasco a inviato speciale del Papa, è iniziato il "conto alla rovescia" verso il Congresso eucaristico nazionale di Genova (15-18 settembre). Per la prima volta, il Cen si celebra in due fasi: giovedì e venerdì nelle diocesi, sabato e domenica a Genova. Gli iscritti sono già diverse centinaia, ma le cifre sono ancora provvisorie. Intanto Asti, Lamezia Terme e Cesena-Sarsina si preparano con il "loro" Congresso eucaristico.

Le diocesi si preparano al Congresso Eucaristico di Genova

Con la nomina del cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ad inviato speciale del Papa, è ufficialmente cominciato il “conto alla rovescia” per il XXVI Congresso eucaristico nazionale, in programma nel capoluogo ligure dal 15 al 18 ottobre. A due mesi dall’evento, si contano già diverse centinaia gli iscritti, ma le cifre sono provvisorie perché le richieste continuano ad arrivare. Per la prima volta nella storia del Cen, i lavori si svolgeranno in due fasi: la prima, vissuta in tutte le diocesi italiane (giovedì e venerdì) e un’altra celebrata solo a Genova (sabato e domenica). In primo piano, dunque, il ruolo delle chiese locali, che nella giornata di venerdì sono anche chiamate, in stretto legame con l’Anno Santo, a compiere alcune opere di misericordia. Alcune diocesi, intanto, proprio in preparazione all’appuntamento di Genova hanno celebrato il “loro” Congresso eucaristico: ne abbiamo scelte tre, in rappresentanza del Nord, del Centro e del Sud.

Una “app” e una carta di intenti. Basta scaricare una “App” – Agdnews, la App dei settimanali diocesani del Piemonte – e andare alla voce Gazzetta d’Asti, per ricevere gratis una “summa” digitale del Congresso eucaristico che la diocesi di Asti ha organizzato, ad aprile, in preparazione all’appuntamento di Genova. “Spezzare insieme il pane della speranza” è il tema del quaderno pastorale che gli internauti potranno visionare in formato elettronico per ripercorrere la settimana che negli spazi dal sapore medievale della Collegiata di San Secondo ha radunato l’intera comunità attorno a un evento che non si celebrava da quasi 60 anni. “Pane del cammino, dono di misericordia, centro di unità”, il tema tripartito del Congresso eucaristico astigiano. L’App è una raccolta di immagini e parole: “una pubblicazione che vuole prolungare nel tempo” la mostra allestita a cura della Fondazione Migrantes, spiega il vescovo di Asti, monsignor Francesco Ravinale, nella prefazione alla raccolta. Il punto di partenza è infatti la mostra fotografica che, con la forza penetrante delle immagini, vuole mostrare “brutalmente – prosegue il vescovo – la pesante attualità di situazioni segnate dalla povertà, dall’ostilità tra persone e tra popoli, dalla necessità di lasciare la propria terra per trovare un minimo di possibilità di sopravvivenza”. La settimana, densa di appuntamenti e scandita da giornate tematiche dedicate alla famiglia, all’educazione, alla vita religiosa, alla carità, prima di concludersi con la celebrazione eucaristica presieduta dal decano del collegio cardinalizio, il cardinale astigiano Angelo Sodano, ha visto un “happening” interamente dedicato ai ragazzi e ai giovani: il concerto dei “The Sun” in piazza San Secondo. E per confutare in maniera esplicita l’idea di una Chiesa chiusa all’interno dei propri “recinti”, come li definisce Papa Francesco, la App contiene al suo interno anche la carta di intenti, parte integrante del Congresso eucaristico, consegnata tra gli altri anche agli amministratori pubblici che “accettano di condividerla per testimoniare che l’esperienza religiosa non si riduce a mantenere in piedi strutture avulse dalla vita”. L’augurio finale del vescovo è che “ chi si accosta all’Eucaristia senta il bisogno di spezzare insieme a tutti i poveri del mondo il pane della speranza”.

Un viaggio nella fede e nella devozione popolare. E’ quello proposto a Lamezia Terme in occasione delle cinque giornate del Congresso eucaristico, che si è concluso con la processione del Corpus Domini per le strade della città. Ad accompagnare le cinque giornate del Congresso, che si è aperto con una Messa in cattedrale presieduta dal vescovo Luigi Cantafora, la mostra “L’Eucarestia sacramento di bellezza, testimonianza di fede”, che ha visto esposte nel museo diocesano opere provenienti dalle più antiche parrocchie della chiesa lametina, tra paramenti sacri, dipinti, argenti e suppellettili liturgiche. Sei le giornate attorno a cui si è articolato il terzo Congresso eucaristico della storia della diocesi calabrese: tra i vescovi “ospiti”, anche monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Noto, che attingendo ai testi di cantanti popolari tra i giovani ha usato toni forti per richiamare alla centralità della testimonianza: “i veri nemici della fede sono i religiosi non credenti, quelli che pregano nelle chiese e magari partecipano anche all’Eucaristia ma poi sono incapaci di gesti di amore e di misericordia”.

Una “casa famiglia” nel Vescovado . “E’ stretto il legame tra Eucaristia e carità: se l’Eucaristia non porta a vivere la carità, viene privata e svuotata del suo vero significato”. Con questo messaggio, affidato al settimanale “Corriere Cesenate”, monsignor Douglas Regattieri, vescovo di Cesena-Sarsina, ha spiegato come è nata la proposta di individuare, a ricordo del Congresso eucaristico celebrato dalla diocesi a fine maggio, un segno concreto di carità. La scelta è caduta su una casa famiglia che, nei prossimi mesi, verrà ospitata in alcuni locali del Vescovado e della ex Curia. “Sarà un ulteriore segno dell’attenzione della Chiesa ai poveri e agli ultimi”, ha assicurato il presule, che ha indetto una colletta diocesana per la raccolta fondi in tutte le chiese del territorio. Tra gli appuntamenti della settimana del Congresso eucaristico, figura anche un pranzo con i poveri nella chiesa di Sant’Agostino, a chiusura dei lavori. I giovani – e in particolare gli oltre 200 ragazzi che parteciperanno alla Gmg di Cracovia – sono stati invitati in cattedrale, nello stesso pomeriggio, all’appuntamento con il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, che ha presieduto la Messa di chiusura.

Fonte: Sir
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