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Francesco: "speranza e fiducia in Dio"

Al centro della riflessione all'udienza generale del mercoledì la figura di Giuditta. Poi l'esclamazione: "le donne hanno più coraggio degli uomini". Un no a "mettere lecondizioni a Dio".

Francesco: "speranza e fiducia in Dio"

“Quante volte noi arriviamo a situazioni limite, dove non sentiamo neppure la capacità di avere fiducia nel Signore: è una tentazione brutta”. Lo ha detto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi si è soffermato sulla figura di “una grande eroina del popolo”: Giuditta, capace di contrastare, fino ad arrivare ad ucciderlo, il generale Oloferne, a capo dell’esercito di Nabucodonosor, che “sta seminando morte e distruzione e che arriva fino alla Terra Promessa, mettendo in pericolo la vita dei figli di Israele”, come narra il libro della Bibbia che porta il nome di Giuditta. “La situazione si fa drammatica, al punto che gli abitanti della città si rivolgono agli anziani chiedendo di arrendersi ai nemici”, ha ricordato Francesco: “Le loro sono parole disperate: ‘Non c’è più nessuno che ci possa aiutare, perché Dio ci ha venduti nelle loro mani per essere abbattuti davanti a loro dalla sete e da  terribili mali'”. “Ma sono arrivati a dire questo”, ha commentato a braccio: “Dio ci ha venduti, la disperazione era grande in quella gente”. “La fine sembra ormai ineluttabile, la capacità di fidarsi di Dio si è esaurita”, ha proseguito il Papa: “Paradossalmente, sembra che, per sfuggire alla morte, non resti che consegnarsi nelle mani di chi uccide”. E gli assedianti “lo sanno”, ha aggiunto Francesco fuori testo: “saccheggiare la città, prendere le donne come schiave e poi uccidere tutti gli altri, quello è proprio il limite”. Per il Papa, quindi, “questa è una mia opinione: le donne sono più coraggiose degli uomini” perché “questa donna, questa vedova, rischia: anche di fare una brutta figura davanti agli altri, ma è coraggiosa, va avanti”. "Perciò - la certezza del Papa a partire dall'esperienza di fede di Giuditta - attendiamo fiduciosi la salvezza che viene da lui, supplichiamolo che venga in nostro aiuto e ascolterà il nostro grido, se a lui piacerà”. “È il linguaggio della speranza”, ha commentato ancora fuori testo: “Bussiamo alla porta del cuore di Dio, lui è Padre, lui può salvarci”. "Non mettiamo mai condizioni a Dio e lasciamo invece che la speranza vinca i nostri timori”.

Fonte: Sir
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