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Francesco ai laici: "Dio non è assente nelle nostre città perché non è mai assente dal cuore dell'uomo"

Udienza questa mattina al Pontificio Consiglio dei laici riuniti in plenaria. "Dio continua a essere presente nelle nostre città frenetiche e distratte". Un invito a curare la formazione dei laici.

Parole chiave: laici (6), città (19), Papa Francesco (321)
Francesco ai laici: "Dio non è assente nelle nostre città perché non è mai assente dal cuore dell'uomo"

Le città presentano grandi opportunità e grandi rischi: possono essere magnifici spazi di libertà e di realizzazione umana, ma anche terribili spazi di disumanizzazione e di infelicità”. A ribadirlo, sulla scorta dell’Evangelii Gaudium, è stato il Papa, ricevendo oggi in udienza i membri del Pontificio Consiglio dei laici riuniti in plenaria. “Sembra proprio che ogni città, anche quella che appare più florida e ordinata, abbia la capacità di generare dentro di sé una oscura anti-città”, l’analisi del Papa, che ha ricordato come oggi “più della metà degli uomini del pianeta vive nelle città. E il contesto urbano ha un forte impatto sulla mentalità, la cultura, gli stili di vita, le relazioni interpersonali, la religiosità delle persone”. “Sembra che insieme ai cittadini esistano anche i non-cittadini”, ha osservato Francesco: “Persone invisibili, povere di mezzi e di calore umano, che abitano ‘non-luoghi’, che vivono delle ‘non-relazioni’. Si tratta di individui a cui nessuno rivolge uno sguardo, un’attenzione, un interesse”. “Ma di fronte a questi tristi scenari dobbiamo sempre ricordarci che Dio non ha abbandonato la città”, l’invito del Papa riferito al tema della plenaria. “Questo è molto bello. Sì, Dio continua ad essere presente anche nelle nostre città così frenetiche e distratte”.  Dio si adegua alle nostre frenesie, e trova dunque spazio per creare ancora, per rendersi operativo, attivo.

“Non abbandonarsi mai al pessimismo e al disfattismo, ma avere uno sguardo di fede sulla città”. È l’invito del Papa, per il quale “Dio non è mai assente dalla città perché non è mai assente dal cuore dell’uomo”. La Chiesa, da parte sua, “vuole essere al servizio di questa ricerca sincera che c’è in tanti cuori e che li rende aperti a Dio”. I laici, soprattutto, “sono chiamati ad uscire senza timore per andare incontro agli uomini delle città: nelle attività quotidiane, nel lavoro, come singoli o come famiglie, insieme alla parrocchia o nei movimenti ecclesiali di cui fanno parte, possono infrangere il muro di anonimato e di indifferenza che spesso regna sovrano nelle città”. “Si tratta di trovare il coraggio di fare il primo passo di avvicinamento agli altri, per essere apostoli del quartiere”, ha spiegato il Papa, secondo il quale “nella città c’è spesso un terreno di apostolato molto più fertile di quello che tanti immaginano”, e spesso i laici che diventano “gioiosi annunciatori del Vangelo ai loro concittadini scoprono che ci sono molti cuori che lo Spirito Santo ha già preparato ad accogliere la loro testimonianza, la loro vicinanza, la loro attenzione”. 

Un'attenzione poi per la formazione. "I laici sono chiamati a vivere un umile protagonismo nella Chiesa e diventare fermento di vita cristiana per tutta la città”. Per questo, ha proseguito, “è importante curare la formazione dei laici: educarli ad avere quello sguardo di fede, pieno di speranza, che sappia vedere la città con gli occhi di Dio; incoraggiarli a vivere il Vangelo, sapendo che ogni vita cristianamente vissuta ha sempre un forte impatto sociale”. Al tempo stesso, “è necessario alimentare in loro il desiderio della testimonianza, affinché possano donare agli altri con amore il dono della fede che hanno ricevuto, accompagnando con affetto quei loro fratelli che muovono i primi passi nella vita di fede”. Per il Papa è inoltre “importante” che, “in questo rinnovato slancio missionario verso la città, i fedeli laici, in comunione con i loro pastori, sappiano proporre il cuore del Vangelo, non le sue appendici”. A questo proposito, il Papa ha citato l’allora arcivescovo Montini, che “alle persone coinvolte nella grande missione cittadina di Milano, parlava della ‘ricerca dell’essenziale’, e invitava ad essere prima di tutto noi stessi ‘essenziali’, cioè veri, genuini, e a vivere di ciò che conta veramente. Solo così si può proporre nella sua forza, nella sua bellezza e nella sua semplicità, l’annuncio liberante dell’amore di Dio e della salvezza che Cristo ci offre”.

Fonte: Sir
Francesco ai laici: "Dio non è assente nelle nostre città perché non è mai assente dal cuore dell'uomo"
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