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Passare dall'io al noi attraverso la rete del volontariato

Domenica 5 dicembre al Cineteatro Garden, per celebrare la Giornata internazionale del volontariato è andato in scena lo spettacolo teatrale #Iosiamo interpretato da Tiziana Di Masi.

Passare dall'io al noi attraverso la rete del volontariato

Domenica 5 dicembre al Cineteatro Garden, per celebrare la Giornata internazionale del volontariato è andato in scena lo spettacolo teatrale #Iosiamo interpretato dalla bravissima e talentuosa attrice Tiziana Di Masi. Prima dello spettacolo c’è stato un breve discorso di Gianni Romeo presidente del CSV (Centro Servizi per il Volontariato) della provincia di Cosenza, che ha spiegato di aver voluto organizzare questa serata per chi già fa parte del mondo del volontariato e per chi si volesse avvicinare. “Stamattina, sfogliando i giornali ho visto che sulle prime pagine non siamo presenti, nonostante anche stamattina il presidente Mattarella nel suo messaggio ha dichiarato che noi siamo sempre in prima fila quando c’è da aiutare qualcuno che si trova in difficoltà, vicini a chi ha bisogno, creando legami tra persone, accogliendo, rispondendo alle sfide del nostro tempo. Quante storie, in questi ultimi due anni in maniera particolare, ma è da sempre che il volontariato si distingue. Quante immagini belle, commoventi, di gente che aiuta altre altra gente, di donne e uomini che vanno incontro all’altro.” Ha spiegato che quella di domenica non era una un’autocelebrazione, ma un momento di condivisione per i volontari.

Romeo ha continuato, spiegando che l’esperienza del volontariato parte dal cuore e arriva al cuore dell’altro soprattutto di chi è ferito, chi si trova in difficoltà, di chi è ai margini o rischia di essere escluso da questa società. Ha parlato delle associazioni: “Che mondo sarebbe senza le nostre associazioni, senza queste persone che ogni mattina si alzano per fare un’attività, per accompagnare un anziano per andare a trovare i bambini in ospedale. Pensate, oltre 6 milioni e mezzo di persone in Italia, un esercito, di questi tra Cosenza e provincia 15.000, oltre 1700 enti di terzo settore. Nonostante la pandemia si sono registrati quest’anno 40 nuove associazioni che vedono impegnati circa 300 persone.” È passato poi allo spettacolo, ringraziando l’attrice Tiziana Di Masi, per aver guidato il percorso che ha portato dal passare dall’io al noi, attraverso delle storie che superano l’individualismo e la solitudine. Ha concluso il suo intervento dicendo che esistono virus più forti del Covid, e sono l’indifferenza e il cinismo, e sono questi virus che bisogna affrontare e superare.

Tiziana Di Masi, attrice di teatro civile, già interprete di “Mafie in pentola” e di “Tutto quello che sto per dirvi è falso”, dedica appunto, questo spettacolo ai volontari. Le sue storie, dopo i temi dell’antimafia e della contraffazione, per la prima volta sono su chi ha deciso di impegnarsi e di mettersi in gioco, dedicando il proprio tempo agli altri per costruire valore, personale e sociale, superando l’io per il noi. Il testo dello spettacolo è scritto da Andrea Guolo, ed il primo aprile 2021 è diventato anche un libro, edito da San Paolo. Raccoglie da nord a sud le testimonianze dei volontari impegnati su vari fronti, dalla lotta alla povertà alla tutela dei più deboli e della diversità, fino alla difesa dell’ambiente. Storie come quella di Norina Ventre ovvero Mamma Africa, che accoglie, dà da mangiare agli immigrati, dialoga con loro, come trent’anni fa faceva con i braccianti calabresi. Come la storia di una mamma che scopre di suo figlio di nove anni malato con un tumore al cervello, perché vivono inconsapevolmente in quella che oggi si chiama la “Terra dei fuochi”, e insieme ad altre mamme, ad altri volontari lottano ogni giorno. Come Mario, emiliano, che aiutando Claudio, ha fatto del bene a lui e ad altri e soprattutto a se stesso, superando la depressione che lo aveva colpito. Come Alessio, che fa il clown nelle corsie di ospedale in Toscana per regalare un sorriso a chi non ne avrebbe motivo. Come i volontari che ogni martedì a Bologna, portano gli anziani al cinema per far condividere momenti di leggerezza, per discutere del film appena visto. Tiziana parla anche di diversità, dei clochard, delle persone omossessuali, delle persone transgender e delle loro difficoltà.

Alla fine di ogni spettacolo Tiziana Di Masi porta in scena una storia di un volontario della città ospite, qui a Cosenza, ha scelto la storia di Ibrahim, senegalese che arrivato da clandestino ha svolto diversi lavori, da bracciante al venditore ambulante. Proprio mentre vendeva un paio di occhiali, una signora gli chiese se parlasse francese, e così ha iniziato a dare ripetizioni a più persone. Quando si è messo in regola, si è iscritto all’Università, e oggi è un insegnante di francese, fa volontariato con tante associazioni come Stella Cometa e Senegalesi di Cosenza, per il movimento di cooperazione internazionale e per Radio Ciroma; si è sposato con una delle studentesse a cui in passato ha dato ripetizioni e hanno due bambini.

L'intervista di Parola di Vita a Tiziana Di Masi

Tiziana è stata così gentile da rispondere a qualche domanda.
Lei nasce come attrice di teatro, e fin da subito si è dedicata a temi importanti, dopo l’incontro con don Ciotti è diventata un’attrice di teatro civile a tutti gli effetti vincendo anche numerosi premi. Cosa l’ha spinta a dedicare uno spettacolo ai volontari, a chi fa volontariato?
Volevo raccontare il meglio dell’Italia e l’ho trovato nella straordinaria forza di umanità dei volontari. Un esercito silenzioso di 6 milioni e mezzo di persone che si impegnano per gli altri e lo fanno gratuitamente.
Questo spettacolo ha ottenuto un enorme successo, infatti ne è nato un libro, di 12 storie, che emozione ha provato a scriverle queste storie?
Raccontare il bene è una grande impresa perché il bene non fa mai notizia, i giornali preferiscono raccontare maggiormente ciò che va male. Capovolgere la visione e far emergere il bene ovunque diventa un’autentica avventura che scava nel profondo dell’umanità. La gratuità del donare, del darsi agli altri e di impegnarsi sono le basi per costruire una comunità, il passaggio dall’io al noi. Quando si costruisce speranza si costruisce il futuro.
Ha in mente un nuovo spettacolo con nuovi temi sociali? Dopo aver affrontato il tema della mafia, della contraffazione e della legalità, e del volontariato, ha il desiderio e la voglia di portare in scena altre tematiche?
Certamente sì, stiamo già pensando a un seguito di #Iosiamo come spettacolo perché abbiamo un patrimonio di oltre 500 storie di volontari che abbiamo continuato a raccogliere in questo periodo. Ma non solo…Da due anni dando vita alla mia grandissima passione per il mondo della pasticceria, ho creato un personaggio sui generis e un blog corrispondente: si chiama La Signora In Dolce ed è un investigatrice pasticciera che viaggia in Italia in lungo e in largo per far emergere dolci tradizionali e i grandi valori della nostra tradizione pasticciera. Il prossimo spettacolo sarà proprio su questo grande patrimonio di competenza e arte pasticciera italiana. Con #Iosiamo ho fatto pieno di dolcezza, quella che arriva dal cuore delle persone. Il viaggio è stato lungo e continuerà essere lungo, occorre ritemprarsi con una brioche alla crema con lievito madre o una torta fatta ad arte.

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