Commento al Vangelo
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Dio si lascia intravedere nella nostra quotidianità

La parola chiave di questa settimana è narrare

Dio si lascia intravedere nella nostra quotidianità

La parola chiave di questa terza domenica di Pasqua è narrare. Letteralmente vuol dire far conoscere raccontando. È l’esperienza che vivono i discepoli di Emmaus dopo l’incontro con il Signore Risorto. La narrazione è una dimensione fondamentale della vita dell’uomo. Attraverso la narrazione si cresce e prende forma la nostra identità personale. Siamo frutto di una narrazione e da essa dipende l’indirizzo specifico della nostra vita.
La narrazione non afferisce solo al teorico, ma primariamente è un’esperienza che lascia un segno, tanto da stimolarne il racconto.
Generalmente si narra ciò per cui rimaniamo colpiti, e per questo sentiamo il desiderio di far conoscere anche ad altri ciò che abbiamo vissuto.
Anche la fede si alimenta della narrazione, anzi essa nasce proprio dall’ascolto di un fatto condiviso e narrato.
Tra i tanti eventi che accadono quotidianamente ce ne sono alcuni che parlano di Dio.
Tuttavia è necessario che tali eventi siano posti in relazione costante con la Scrittura, per verificare che realmente siano narrazioni di Dio. Un elemento che può aiutare a discernere se quell’evento ci parla di Dio è l’effetto che suscita. I discepoli ad Emmaus vivono un’esperienza che li costituisce testimoni.
Il loro cuore triste arde nuovamente e i loro passi si orientano alla missione e alla narrazione di quanto è accaduto, divenendo così testimoni del Risorto.
In seguito, anche gli altri discepoli diverranno testimoni, dopo aver ascoltato la narrazione di Gesù che rilegge insieme a loro, alla luce della Scrittura, gli eventi della passione. Quando un evento della nostra vita stimola la narrazione, vale la pena domandarsi se attraverso di esso Dio non ci abbia dato appuntamento.
Il Risorto ci offre un metodo di narrazione esistenziale: raccontare la nostra vita, ciò che ci accade, sotto lo sguardo della Parola di Dio.
La Pasqua è il tempo in cui siamo chiamati a narrare la nostra vita dalla prospettiva di Dio, per essere poi testimoni della sua presenza viva in mezzo a noi.
Cari amici, questi giorni pasquali costituiscono l’occasione per imparare a rileggere la nostra esistenza sotto la guida dello Spirito. È il tempo di riscrivere la nostra storia non più con il cuore turbato ma con il cuore colmo della gioia pasquale.
Chiediamo la grazia al Signore di riuscire a vedere in ogni singola pagina della nostra vita la presenza del Risorto, per essere narratori delle meraviglie di Dio, testimoni del Risorto come in discepoli.

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