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Verso la convivialità delle differenze

Accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Il percorso promosso dall’Ufficio Migrantes diocesano orientato dai racconti dei protagonisti che, grazie ai quattro verbi di Papa Francesco, creano percorsi di solidarietà

Verso la convivialità delle differenze

Accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Quattro verbi, quelli di Papa Francesco, che domenica scorsa hanno orientato il percorso promosso dall’Ufficio Migrantes diocesano che, attraverso i racconti di diversi protagonisti che si sono alternati sul palco dell’Auditorium della chiesa di Sant’Agostino a Morelli, hanno riempito di contenuti le indicazioni proposte dal pontefice. Così accogliere è divenuta un’esigenza, proteggere un dovere, promuovere una necessità e integrare un diritto. Racconti che, dalla viva voce di chi si è speso o si spende a favore del prossimo e da chi quell’accoglienza l’ha ricevuta, hanno avuto il merito di far emergere come nel nostro territorio, nonostante le difficoltà e il tanto cammino ancora da fare, sia stato fatto e si stia facendo un bel lavoro di solidarietà e sensibilizzazione.

migrantes a Morelli (2)

Ad aprire il meeting, denominato “Comunità accoglienti: Uscire dalla paura”, il racconto dei protagonisti che, durante la recente fiera di San Giuseppe, grazie al coordinamento del comitato FieraInMensa, hanno “accolto” in casa alcune mamme con bambini piccoli aprendo le loro porte e i loro cuori perchè per “combattere la paura serve coraggio e fiducia”. A questi racconti si è aggiunto quello di Anna che, “con un atto di fede” da più di un anno dà ospitalità ad una famiglia proveniente da Aleppo arrivata grazie ai canali umanitari promossi dalla Comunità di Sant’Egidio.
All’accoglienza ha fatto eco il verbo “proteggere” con i racconti di Manuela, Gianpaolo e Celeste, tutori legali di minorenni ospiti in alcuni centri Sprar del territorio.
Del verbo “promuovere” sono stati protagonisti i racconti di Omar e Sora, entrambi ancora minorenni e con il desiderio di costruire qui in Italia il loro futuro umano e professionale. Futuro che ha però bisogno di seri progetti di integrazione (e siamo al quarto verbo) di cui sono stati protagonisti i racconti dei giovani Caterina e Sadu, oggi fidanzati, e di Alfonso che ha illustrato il tentativo portato avanti nella parrocchia di Sant’Aniello a Cosenza denominato “Allarga lo spazio della tua tenda”.
Al termine dell’incontro, intervallato da alcuni momenti musicali della Band musicale multietnica, la premiazione ai primi tre classificati del fotografico “Le migrazioni di eri e di oggi”.

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