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Spiritualità e religione: una nuova prospettiva ai tempi del Coronavirus

L'emergenza Coronavirus porta a riscoprire il valore del tempo, della spiritualità, in sintonia con la volontà di tornare alla normalità.

Spiritualità e religione: una nuova prospettiva ai tempi del Coronavirus

Fra le disposizioni di contenimento del Coronavirus emesse dal governo Conte sono state anche sospese le cerimonie civili e religiose, sebbene sia consentito l'accesso ai luoghi di culto attraverso l'adozione di misure organizzative onde evitare assembramenti e nel pieno rispetto della distanza interpersonale. Sospese tutte le celebrazioni con concorso di popolo nelle chiese cattoliche, nonché la preghiera alla Mecca, persino i funerali sono stati ridotti ad una breve cerimonia all'aperto e con un ristretto numero di persone.

Contrariamente a quanto sostenevano alcune versioni della teoria della secolarizzazione, la religione e la spiritualità continuano ad essere protagoniste nel panorama intimistico di molti individui, propensi a ricercare nel sacro se stessi, oltre ad attribuire all'aspetto spirituale un valore inestimabile. Si registra, ai tempi del Coronavirus, tanta preoccupazione nei confronti del futuro, accompagnata da un forte bisogno di equilibrio e di rinascita. Si riscopre intanto la bellezza della preghiera per alcuni, della meditazione per altri e della volontà di ritornare alla normalità per la maggior parte della popolazione mondiale.

La religione e la spiritualità potranno salvare il mondo in quarantena? Il più sovente delle volte, la religione si basa su un dogma e sul culto di un libro sacro, mentre la spiritualità sta ad indicare ciò che riguarda l'interiorità dell'essere. Altra cosa, invece, nell'era contemporanea in cui il pluralismo culturale regna sovrano, è far intersecare le due sfere in un unicum, rivolto ad un'umanità sempre più bisognosa di aiuto. A dire il vero, è la funzione più interessante della memoria e della fede quella di essere rivoluzionaria, cioè di conservare le tracce di ciò che eravamo, di ciò che siamo e di ciò che vorremmo essere. Si tratta di scorci di ricordi, di emozioni nascoste che, solo grazie alla spiritualità, potranno tornare a brillare sulla falsariga di San Francesco d'Assisi che attingeva sempre la forza nello spirito.

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