Home
stampa

Blue Night è il nuovo romanzo del cosentino Giulio Bruno

“Blue Night” è il titolo del nuovo libro del cosentino Giulio Bruno che, alternando il suo lavoro in banca alla passione per la lettura, dal 2010 ha creato una serie di romanzi gialli ambientati a Cosenza. Parola di Vita lo ha incontrato per farci raccontare qualcosa in più su questo ciclo “nostrano”.

Blue Night è il nuovo romanzo del cosentino Giulio Bruno

 "Blue Night" è il suo ultimo romanzo. Quali sono i legami con Cosenza e con il Covid?

Blue Night, il mio sesto romanzo giallo, è ambientato a Cosenza come i cinque precedenti, dunque il legame con la città è simbiotico. Aggiungo che Cosenza, con le sue piazze, i giardini, le strade, i luoghi storicamente più rappresentativi e le periferie, non rappresenta solo uno scenario di ambientazione, bensì assurge a elemento centrale della narrazione; diciamo un personaggio a tutti gli effetti, unitamente ai cosentini. Manie, difetti e pregi, ossessioni, problemi e speranze di una città ricca di storia e fascino, troppo lontana da certi riflettori e per questo in buona parte sconosciuta alla platea nazionale dei lettori. Cosenza, per tutte queste ragioni, si presta alla perfezione per la trama dei miei romanzi, dove l'aspetto della provincia nel suo contesto viene valorizzato rispetto alla troppo abusata centralità della metropoli. In questo ultimo libro, il Covid è l'elemento aggiuntivo. I "proverbiali omicidi al tempo del Covid " (che è il sottotitolo del romanzo) raccontano di una vicenda che si sviluppa nel 2020 in piena crisi pandemica e che si tinge di giallo. La trama poliziesca diventa l'occasione per raccontare, sotto molteplici aspetti, una fase delicata della nostra esistenza che ci ha segnati in maniera particolare da diversi punti di vista. 

Chi sono  Giannitteri e Marcillei? C’è una trama orizzontale nella serie?

Intanto mi piace definirli come due persone normali, con vite ordinarie e prive di eccessi: non hanno superpoteri né traumi pregressi, non soffrono di depressione, non sono alcolizzati. Soggetti con cui potersi identificare, che potrebbero tranquillamente essere i nostri vicini di casa o i colleghi di lavoro. Luca Giannitteri è il commissario della questura di Cosenza, un uomo ligio al proprio dovere, un poliziotto che prima di ricoprire l'attuale incarico si è fatto le ossa in altre regioni italiane. È amico d'infanzia e vicino di casa di Federico Marcillei, un bancario con la passione della letteratura poliziesca. Marcillei è dotato di grande intuito, e dall'esterno supporta Giannitteri nelle varie indagini che di volta in volta si presentano. I racconti seguono una trama orizzontale che si sviluppa di pari passo con gli episodi dei singoli romanzi, approfondendo aspetti della vita privata e situazioni contestuali dei personaggi principali nonché della città in generale. Questo, tuttavia, senza impedire a chi legge l'ultimo libro di poterlo fare anche non avendo letto gli episodi precedenti. 

 Perché ha scelto di ambientare una serie gialla a Cosenza? I lettori riconosceranno luoghi e personaggi reali della nostra città?

Cosenza, come dicevo prima, si presta benissimo alla narrazione poliziesca. Gli ingredienti ci sono tutti: arte, cultura, storia, personaggi pittoreschi e surreali, una provincia molto vasta con abitudini e tradizioni eterogenee, paesaggi spettacolari e la distanza breve tra il mare e la montagna. In poche parole, il posto perfetto. Quando ho iniziato, nel 2010, mi è parso naturale ambientare i romanzi nella mia bellissima città, con l'obiettivo di farla conoscere a tutti coloro che ne ignorano le peculiarità o che, pur frequentandola, trovano piacevole riscoprire luoghi e situazioni familiari. Chi legge si ritrova catapultato nelle strade e nelle piazze che i cosentini frequentano ogni giorno, nei vicoli del centro storico, tra le opere d'arte dell'isola pedonale di corso Mazzini, tra i quartieri periferici e i paesini limitrofi come Rende e Castrolibero, o sulle coste del Tirreno e dello Ionio e le montagne della Sila. I personaggi, invece, sono frutto della mia fantasia, ogni lettore può ritrovarci chi ritiene giusto e adatto alle varie descrizioni... In sintesi, morivo dalla voglia di leggere delle storie gialle ambientate a Cosenza e così, alla fine, ho iniziato a scriverle direttamente io...

 Perché, secondo lei, negli ultimi anni si sta creando una vera e propria geografia del giallo/noir italiana con commissari et similia che vivono le loro storie in diverse località della penisola?

Perché, a mio avviso, il giallo rappresenta la formula migliore per raccontare la società nel suo complesso. Si parte da un omicidio e, attraverso le varie fasi dell'indagine, si affrontano i temi che riguardano tutti gli aspetti  quotidiani delle nostre esistenze: il lavoro, la famiglia, le difficoltà di tutti i giorni, il dolore e, ovviamente, la morte. Il mistero racchiude per definizione un fascino straordinario e il delitto incuriosisce, stimola un interesse morboso e macabro; queste ragioni sono alla base dell'enorme successo che la letteratura di genere giallo, nelle sue diverse sfaccettature, continua a riscontrare a livello nazionale. Nelle mie storie, tutte rientranti nella categoria del giallo classico, la sfida con il lettore è sempre aperta nell'individuazione del colpevole, del movente e delle dinamiche che hanno prodotto l'evento criminoso. Le trame sono sempre ricche di indizi per i lettori. 

Quanto il vivere in una realtà periferica rispetto ai circuiti della grande editoria penalizza gli scrittori nostrani, a suo avviso?
Moltissimo. Essere distanti dai circuiti nazionali è, di per sé, penalizzante. Consideri, per esempio, che a livello locale molti editori (non tutti, per fortuna), pretendono dall'autore il pagamento di una somma di denaro per procedere alla pubblicazione di un libro. L'editoria a pagamento è uno degli aspetti in assoluto più negativi del fare letteratura nella nostra realtà. Se a questo aggiungiamo la distanza logistica dalle grandi città dove si svolgono le fiere letterarie più importanti, i premi più prestigiosi e le rassegne più significative, allora ci si rende conto di quanto sia difficile emergere per uno scrittore calabrese. Diventa complicato promuovere il proprio lavoro, farlo conoscere ai più, raggiungere un numero cospicuo di lettori, organizzare le presentazioni del libro nei grandi centri. Resto dell'idea che, alle nostre latitudini, occorra uno sforzo almeno doppio per riuscire a imporsi.  

Ci racconti qualcosa di lei...

Sono cosentino, fin da ragazzo appassionato di lettura e di scrittura. Ho appena pubblicato il mio sesto romanzo e mi diverto da pazzi a inventare storie poliziesche. La gavetta è stata dura, però qualche soddisfazione negli anni me la sono tolta: un po' di premi letterari vinti in giro per l'Italia, un contratto con un importante gruppo editoriale nazionale (gruppo Utterson) e la testarda convinzione che il meglio dovrà ancora venire. In fondo, ci sono ancora tanti omicidi da raccontare...

Blue Night è il nuovo romanzo del cosentino Giulio Bruno
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento