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Nolè ai tre nuovi presbiteri: diventate sacerdoti santi

Venerdì scorso in Cattedrale l’ordinazione presbiterale di don Antonio, don Rodolfo e don Manuel

Nolè ai tre nuovi presbiteri: diventate sacerdoti santi

“Nel giorno della Festa del Sacro Cuore di Gesù e della Beata Elena Aiello il Signore ci benedice con le ordinazioni sacerdotali di tre giovani sacerdoti. È un giorno di gioia e commozione per la Chiesa e per la nostra diocesi”. All’interno di questa cornice, così come ha sottolineato monsignor Nolè all’inizio della celebrazione, i tre giovani diaconi, don Antonio Acri della parrocchia San Nicola di Bari in Mendicino, don Rodolfo Antonio Bruschi della parrocchia di San Domenico in Sartano e don Manuel Iaccino della parrocchia San Pietro Apostolo in Spezzano della Sila, hanno ricevuto venerdì scorso l’ordinazione sacerdotale nella cattedrale di Cosenza che con ordine e compostezza ha accolto una ristretta rappresentanza di fedeli a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Ad accompagnarli e presentarli al padre Arcivescovo e al popolo di Dio il rettore del Seminario Diocesano “Redemptoris Custos” don Luigi Bova, che ne ha curato la formazione negli anni di studio e crescita umana e spirituale. Ha quindi sottolineato il percorso diaconale fatto, rispettivamente nelle parrocchie Santa Famiglia in Castrolibero, San Nicola di Bari a Mendicino e Santa Maria Madre della Chiesa a Cosenza presso cui hanno svolto il loro servizio nello scorso anno.

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Insieme a loro i familiari e i sacerdoti don Enzo Gabrieli, don Elio Perrone e don Cosimo De Vincentis, che nei primi anni di cammino dei novelli presbiteri hanno custodito i germi di quella chiamata divenuta poi vocazione ed oggi sacerdozio. Quel sacerdozio che monsignor Nolè ha voluto richiamare all’inizio della sua omelia sottolineando come “il Signore non ci ha scelti perché siamo i migliori, ma perché ci ama e vuole la nostra gioia che troveremo nel realizzare la sua vocazione”. Quindi il richiamo a Poalo VI per ribadire come la chiamata del Signore sia “per i forti, per i ribelli alla viltà e per quelli che ancora sentono il senso del Vangelo vivendo la croce”. “Il pontefice - ha proseguito il vescovo - ci chiede di pagare di persona e di portare la croce che è poi il senso della festa di oggi, il Sacro Cuore”. Quindi l’invito ad essere entusiasti e preparati ma a “non correre prima di aver rinnovato gli otri con il vino nuovo perché portare la croce può essere difficile. Per questo Gesù ci invita a farlo insieme a lui. Solo così saremo certi che sarà facile portare il giogo”. Quindi il richiamo al mirabile esempio dato dalla Beata Elena Aiello di cui oggi ricorre la festa che testimoniò con la sua vita l’amore per Cristo e per la sua Chiesa.
Infine alcune indicazioni su quelle che dovrà essere lo stile sacerdotale. “Gesu ci invita a stare con lui. Solo così potremo rinunziare ai gioghi e alle schiavitù del mondo. Ci chiede di essere miti e umili di cuore come lui. Obbedire, servire come Gesù ha fatto con il Padre e con l’umanità”.
A seguire alcune riflessioni tratte dagli scritti di Benedetto XVI sul valore di un sacerdote che deve essere “fedele alla sua vocazione diventando benedizione per la sua comunità”; e da don Tonino Bello che avrebbe ricordato “come a ciascuno di voi sia richiesto di diffondere il profumo di Cristo impegnandovi a vivere la vita come un dono e non come un peso, con un cuore rinnovato, un cuore santo”.
Infine l’ultimo richiamo vivere una “vita spirituale fatta di preghiera, confessione, comunione con i confratelli presbiteri, insieme all’amore per la povertà, la fiducia nella Provvidenza e l’importanza di vivere una vita conforme a quello che vogliamo testimoniare. A chiosa dell’omelia l’augurio del vescovo a “essere santi e a camminare su questa strada: siate preti nuovi per un mondo nuovo che attende il vostro entusiasmo nell’annunciare il Vangelo e nel seguire Gesù. Andate incontro alle persone, bussate alle loro porte”.
A seguire il solenne rito dell’ordinazione presbiterale per imposizione delle mani e la preghiera consacratoria e la promessa di rispetto e ubbidienza fatta davanti al padre Arcivescovo da parte dei tre nuovi sacerdoti della Chiesa universale.
La celebrazione eucaristica è stata trasmessa in diretta sui canali social della Cattedrale di Cosenza e Parola di Vita; su Tele A57 e sulla radio diocesana Radio Jobel.

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