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I ricercatori hanno impiegato tecniche e metodi di indagine non invasiva per la lettura dei testi carbonizzati 

Nuove scoperte nei papiri di Ercolano

Dalla lettura di un rotolo gli esperti hanno appreso il luogo esatto di sepoltura del filosofo Platone

Nuove scoperte nei papiri di Ercolano

L’ultimo studio compiuto sui papiri di Ercolano, carbonizzati dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., ha fatto emergere nuovi interessanti contenuti culturali. Dalla lettura di alcuni frammenti di uno di questi 1800 rotoli si apprende il luogo esatto della sepoltura di Platone, che coinciderebbe con il giardino riservato al noto filosofo nell’Accademia ateniese, vicino al Museion o sacello sacro alle Muse, le dee ispiratrici delle arti. La notizia è stata data dal papirologo Graziano Ranocchia dell’Università di Pisa, a conclusione della prima fase del progetto quinquennale di ricerca “GreekSchools”, finanziato dall’UE e nato nel 2021 dalla collaborazione tra lo stesso ateneo pisano e l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC), l’Istituto di Linguistica Computazionale “Antonio Zampolli” (ILC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche e la Biblioteca Nazionale di Napoli, presso cui questo papiro è attualmente conservato. Il progetto non si occupa solo di indagare lo stato di conservazione dei manufatti, ma mira anche alla pubblicazione, attraverso l’impiego di tecniche di imaging e di appropriati metodi filologici, di un’edizione più completa della “Rassegna dei filosofi” di Filodemo di Gadara (110 a.C.-35 a.C.), autore forse dei papiri, artefice della diffusione dell’epicureismo nella società romana nonché fondatore della biblioteca ercolanese. Quest’opera rappresenta il testimone più antico della storia della filosofia greca pervenutaci tramite i papiri di Ercolano, scritta alla fine dell’età ellenistica tra il 75 e il 50 a.C. e avente un notevole valore scientifico. Il testo della pergamena oggetto d’indagine include informazioni sulla “Storia dell’Accademia” fondata da Platone nel 387 a.C. ad Atene per l’educazione dei politici, per lo studio delle matematiche e per l’esercizio della dialettica. Gli esperti sono riusciti a decifrare oltre mille parole mai lette prima, cioè circa il 30% del testo rispetto alla versione del 1991, facendo un’analisi incrociata tra moderne tecnologie e scienza filosofica. In passato il testo era stato letto in parte con metodi tradizionali, ma ora le tecniche di IA stanno andando più a fondo. “Rispetto alle edizioni precedenti, ora c’è un testo quasi radicalmente cambiato, che implica una serie di fatti nuovi e concreti su vari filosofi accademici. Attraverso la nuova edizione e la sua contestualizzazione, gli studiosi sono arrivati a deduzioni inaspettate di portata interdisciplinare per la filosofia antica, la biografia e la letteratura greche e la storia del libro”, ha sostenuto Ranocchia. La conoscenza dell’esatto luogo di sepoltura del filosofo greco, insieme ad altre novità emerse da questi studi, sono il risultato dell’attenta integrazione e rilettura di alcuni passaggi del papiro, prima analizzati solo superficialmente, oltre al rinvenimento di circa dieci nuovi frammenti di papiro di media grandezza. Sono emersi – come ha riferito Kilian Fleischer, editore del suddetto papiro nell’ambito del progetto “GreekSchools” - anche dati sulla letteratura ellenistica, su Filodemo di Gadara, allievo di Zenone di Sidone ad Atene, e sulla storia antica. Questo studio dà anche una chiara evidenza del fatto che il teorico dell’iperuranio fu venduto come schiavo sull’isola di Egina, forse, nel 404 a.C. quando gli spartani conquistarono l’isola, o nel 399 a.C. dopo la morte di Socrate. La decifrazione di un altro passaggio del suddetto papiro svela anche dettagli sulle ultime ore di vita del filosofo delle idee. Pare che una musicista della Tracia (considerata una zona di barbari dai greci antichi) intonò delle note con un flauto per rendere più dolce il momento del trapasso dell’uomo. Quest’ultimo, febbricitante e sul punto di morire, non gradì l’esibizione della donna e disapprovò il suo mancato senso del ritmo, davanti ad un ospite caldeo della Mesopotamia. L’esame più approfondito di alcuni brani già noti del reperto hanno rivelato particolari più precisi su storie conosciute, come la corruzione dell’oracolo di Delfi da parte del filosofo e astronomo greco Eraclite Pontico. È stato anche possibile correggere il nome di Filone di Larissa che diventa “Filione”, filosofo accademico scolaro di Clitomaco di Cartagine, a cui successe nel 110-09 a.C alla direzione dell’Accademia, nonché maestro di Cicerone. Queste scoperte sono il frutto dell’applicazione di tecniche non invasive e di metodi di indagine diagnostica, che permettono di leggere i manufatti senza aprili, per evitarne il deterioramento. Tra queste vi sono l’imaging ottico nell’infrarosso e nell’ultravioletto, l’imaging molecolare ed elementare, l’imaging termico, la tomografia a raggi X, la microscopia ottica digitale e l’intelligenza artificiale – come ha precisato Costanza Miliani del CNR-ISPC. Questi mezzi scientifici sono stati in grado di leggere sequenze di lettere nascoste negli strati multipli, che erano rimasti attaccati l’un l’altro dopo che i papiri erano stati srotolati con metodi meccanici anni fa, provocando lo spostamento di frammenti testuali. Queste stratificazioni devono essere ora ricollocate nella loro posizione originaria, al fine di ripristinare la continuità di senso di tutto il testo.

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