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"Per la famiglia serve il linguaggio del cuore"

Nel giorno delle relazioni dai Circoli Minori, la conferenza stampa ha visto la presenza anche del cardinale Tagle. Ancora al centro il tema del linguaggio da utilizzare e il clima all'interno del Sinodo.

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"Per la famiglia serve il linguaggio del cuore"

“Rispettare le diverse situazioni delle famiglie e preservare l’unità della Chiesa”. Corre lungo questo binomio lo svolgimento del Sinodo sulla famiglia. Lo ha detto il cardinale Louis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente delegato del Sinodo, intervenuto al briefing di oggi insieme con monsignor Carlos Osoro Sierra, arcivescovo di Madrid, e a monsignor Joseph Edward Kurz, presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti. “I padri sinodali non procedono con gli occhi chiusi sulle sfide già individuate lo scorso anno”, ha proseguito Tagle ribadendo la “continuità” tra i due Sinodi sulla famiglia, sottolineata dal Papa in apertura. “Grande libertà” e “discernimento, per poter mostrare al mondo la grandezza e la bellezza del tema della famiglia”, ha sintetizzato Oroso a proposito dello stile dell’assise in corso in Vaticano. Sul “forte senso di unità” ha insistito anche Kurz, evocando il clima già vissuto a Philadelphia per l’Incontro mondiale delle famiglie con il Papa e rimarcando la necessità di affiancare al termine “crisi” anche l’espressione “semi di rinnovamento”, quando si parla di famiglia nel mondo.

“Un linguaggio semplice, comprensibile, che usi parole ispirate”. È l’identikit del “nuovo linguaggio” di cui i padri sinodali hanno evocato la necessità. A descriverlo, rispondendo alle domande dei giornalisti, è stato monsignor Joseph Edward Kurz, presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti. Il presule, nel briefing di oggi in Sala stampa vaticana, ha fatto l’esempio del viaggio del Papa negli Usa, in cui Francesco “era veramente ispirato, capace di toccare i curi della gente”. “Veniamo da Paesi diversi e abbiamo linguaggi diversi”, ha fatto notare il cardinale Louis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente delegato del Sinodo: “Adoperiamo le stesse parole, ma le usiamo differentemente”. Per questo, secondo il porporato, è necessario “rispettare le diverse sensibilità” e saper “utilizzare anche le parole dei giovani, la loro mentalità”. Per monsignor Carlos Osoro Sierra, arcivescovo di Madrid, seve il “linguaggio del cuore”, quello che Gesù parlava con i discepoli di Emmaus, che si traduce in una “Pedagogia” ben precisa: “quella del Signore della vita che è in cerca di tutti noi”.

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