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Il Parlamento Europeo in plenaria per parità uomo - donna e contraccezione

Lunedì 8 giugno la sessione che al termine partorirà una risoluzione non vincolante per gli Stati contrenti. Ma gli europarlamentari saranno chiamati a dibattere su metodi di contraccezione e aborto.

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Il Parlamento Europeo in plenaria per parità uomo - donna e contraccezione

"Relazione sulla strategia dell‘Unione europea per la parità tra donne e uomini dopo il 2015": è il titolo di una relazione che sarà discussa nell‘emiciclo del Parlamento Ue lunedì 8 giugno in apertura di plenaria a Strasburgo e che sarà votata dall‘aula il giorno successivo. Ne risulterà una "risoluzione non legislativa", dunque un testo senza valore contraente per gli Stati; è semmai un documento che comporta un indirizzo politico e culturale da parte degli eurodeputati. Il testo, redatto dal relatore, l‘eurodeputata tedesca Maria Noichl, ha già ottenuto ampia maggioranza in sede di commissione per i diritti della donna e l‘uguaglianza di genere. Contiene numerose e interessanti indicazioni per un‘efficace promozione dell‘uguaglianza tra donne e uomini. Ma su alcuni aspetti il testo presenta problemi di carattere etico. Nella "motivazione" che accompagna il testo fra l‘altro si legge: "La presente relazione viene presentata in un momento decisivo a livello europeo e globale: precisamente nel 2015. Quest‘anno, nel quadro del ventesimo anniversario dell‘approvazione degli obiettivi della Piattaforma d‘azione di Pechino e della revisione degli Obiettivi di sviluppo del millennio, verranno condotte numerose valutazioni dei progressi compiuti in materia di parità tra donne e uomini in tutto il mondo. In tal senso appare ancora una volta evidente che di fatto la parità tra uomini e donne in tutti gli ambiti della vita progredisce soltanto lentamente".
La relatrice descrive con puntualità gli ambiti in cui le donne subiscono svariate forme di discriminazione, oppure nei quali le pari opportunità non sono rispettate: dall‘economia all‘istruzione, dalla sicurezza personale alla tutela dei diritti individuali e sociali, dalla presenza nella vita politica a una migliore conciliazione tra impiego e famiglia. All‘Ue si chiede dunque "l‘elaborazione di strategie efficaci e coerenti, volte ad eliminare tutte le forme di discriminazione nei confronti di donne e uomini nella loro diversità". Sulla salute però si legge: "Le attuali tendenze retrograde della società europea si ripercuotono anche sulla salute e sui relativi diritti di uomini e donne. Per poter avere una vita sessuale sicura e responsabile, occorre tuttavia assicurare l‘accesso alle informazioni e alla prevenzione, alla contraccezione sicura, efficace e accessibile, all‘interruzione di gravidanza e alla sterilizzazione sicure e legali, nonché all‘assistenza per le adozioni".

Fonte: Sir
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