Attualità

Alla vigilia del Consiglio europeo e delle celebrazioni per il 60° dei Trattati, si sono ritrovati attorno allo stesso tavolo i leader di Francia, Germania, Italia e Spagna. Per tutti è la stessa musica: Ue avanti con cooperazioni rafforzate per rispondere alla globalizzazione e alle necessità dei cittadini. Dietro l'angolo le insidie dei populismi e le crisi che accerchiano il Vecchio continente.

Provengono dal campo profughi di Za’atari in Giordania,grazie alla prima operazione di reinsediamento voluta e finanziata dalla Conferenza episcopale italiana con i fondi 8×1000, a cui prende parte Caritas Italiana.

Il presidente della Commissione presenta un documento che intende promuovere e sostenere un'ampia discussione sulla "casa comune", alla luce del Brexit, dei risorgenti nazionalismi e in vista delle celebrazioni del 60° dei Trattati di Roma. Cinque scenari possibili, correlati tra loro, ma il politico lussemburghese ne boccia uno solo: l'Unione come semplice mercato unico.

La battaglia di Mosul, tra le forze irachene e i miliziani dello Stato islamico, vede spettatori interessati le decine di migliaia di cristiani riparati dall'estate 2014 a Erbil (Kurdistan iracheno), scappati da Mosul e dai villaggi della Piana di Ninive, per sfuggire alla brutale violenza di Daesh. Sanno bene, infatti, che il loro ritorno non dipenderà solo dalla sconfitta di Daesh ma anche dalla ricostruzione delle loro case, chiese e cimiteri distrutti e profanati in questi anni di occupazione jihadista. C'è un'altra sfida non meno impegnativa per i cristiani: ricostruire la fiducia verso quei musulmani che hanno appoggiato lo Stato islamico contribuendo in qualche modo alla sua vittoria. Insomma, liberare Mosul potrebbe non bastare ai cristiani per rientrare nelle loro terre e case. La testimonianza del sacerdote siro-cattolico padre George Jahola, che assiste e conforta gli sfollati cristiani a Erbil.

Ho capito, col tempo, che la S.L.A. era entrata a far parte della mia vita e che dovevo imparare a conviverci. Certo, è una convivenza forzata dalla quale purtroppo non ho la facoltà di allontanarmi. È diventato un rapporto d’amore e odio: siamo diventati complementari io e la mia malattia. Mi ama in maniera cosi morbosa che a volte condiziona i miei rapporti interpersonali rendendomi vulnerabile…

Il sociologo Mario Pollo commenta l'aumento esponenziale dei suicidi tra i giovanissimi, denunciato anche da Papa Francesco. In un'epoca in cui "il desiderio sembra avere la meglio su tutto", il ruolo di genitori rischia di ridursi a quello di "facilitatori dei desideri". Bisogna educare, invece, i propri figli al "senso del limite" e insegnare loro che la vita può essere felice e piena, anche se vissuta in posizioni sociali considerati "marginali" e non "di successo".

Mons. Alberto D'Urso, presidente della Consulta nazionale antiusura, è soddisfatto del mancato accordo in sede di Conferenza unificata sulla regolamentazione del gioco d'azzardo, "dagli effetti devastanti per la tutela della salute, dell'ordine pubblico del nostro Paese". "Non si può pensare a una ripresa economica, se la gente, ammalandosi di azzardopatia, perde il lavoro, non paga le bollette e le rate dei mutui della casa. Bisogna creare opportunità di lavoro che diano luce e speranza per il futuro. Le macchinette mangiasoldi rubano invece la dignità e la speranza", spiega al Sir, ricordando il piano di azione no-slot, portato avanti con il Cartello "Insieme contro l'azzardo".

Inizia con questo primo contributo una serie di riflessioni per accrescere la conoscenza e la consapevolezza circa gli aspetti problematici del fine vita. A cominciare dalla vita umana in se stessa.

Dopo oltre 4 anni di assedio, Aleppo prova a rialzare la testa. Non si tratta solo di riedificare la città, ma di rimettere insieme anche i pezzi di una società colpita con violenza anche nella sua millenaria tradizione di tolleranza e convivenza. Una sfida difficile che vede la comunità cristiana impegnata in prima linea per vincerla. Con le armi pacifiche della solidarietà concreta e dell'amicizia. Le testimonianze dell'arcivescovo greco-melkita Jean-Clement Jeanbart,e del gesuita Sami Hallak, del Jesuit Refugee Service (Jrs) di Al-Azizieh (Aleppo). La speranza nel vertice di Ginevra del 20 febbraio per mettere a tacere le armi una volta per tutte e per ridare ai siriani le chiavi del loro futuro.

Il meccanismo della legge 56 del 2014 (più nota come legge Del Rio) si è inceppato ben prima del referendum costituzionale e prima ancora che la stessa legge potesse dispiegare tutti i suoi effetti. Nel contesto attuale è parsa persino un po’ surreale, per quanto doverosa, l’elezione dei nuovi vertici delle province (presidente e consigli) che si è completata lo scorso 29 gennaio. Una procedura che dagli ultimi mesi del 2016 ha coinvolto in varie tornate 61.127 sindaci e consiglieri comunali, in rappresentanza di 5.120 comuni delle regioni a statuto ordinario.

Di cosa sentiremo più parlare nei prossimi mesi? Come cambierà la vita quotidiana di migliaia di persone grazie all'innovazione tecnologica? Abbiamo provato a individuare dieci parole chiave che torneranno con maggiore insistenza nel dibattito pubblico e che toccheranno più da vicino l'esistenza di ciascuno di noi.

Sono 7 mila gli euro raccolti dalla diocesi africana. Intanto mons. Galantino spiega l'impegno della Chiesa italiana per le diocesi colpite dal terremoto.

Parla Elvezio Galanti, docente di legislazione ambientale e Protezione civile all'Università di Firenze e già dirigente del Dipartimento di Protezione civile alla Presidenza del Consiglio: "Il Sistema, già sotto pressione da agosto, ha funzionato". La necessità di "avere un Potere forte, centrale, che stabilisca con poteri di ordinanza il da farsi, insieme ai sindaci".

Da Gaza ad Aleppo: la testimonianza di suor Nazareth, missionaria dell'Istituto del Verbo incarnato, che ha vissuto le due ultime guerre nella Striscia e l'assedio di Aleppo. L'incontro con le comunità cristiane locali che hanno abbracciato la Croce di Cristo e la portano tra tante difficoltà e sofferenze."La Croce - afferma - è il filo che tiene unite Gaza e Aleppo e le loro comunità cristiane. Esse ci insegnano che anche dalle macerie si può rinascere... Dio ha una predilezione per i cristiani di Gaza e di Aleppo". Un messaggio forte e attuale che, in qualche modo, tocca anche l'Italia e le sue terre devastate dal sisma e dal maltempo.

La domanda se la pone mons. Boccardo: "è giusto “che le ferite del terremoto vengano completamente cancellate? O piuttosto bisognerà riproporre” il nostro patrimonio di arte e di fede colpito “in modo nuovo, che racconti alle generazioni future anche questo capitolo doloroso della nostra storia?”.

Le Marche rappresentano un pezzo dell'Italia ferita dal sisma che, dal 24 agosto 2016, non cessa di minare l'ordinarietà della gente. Inizia così un piccolo, ma importante viaggio per cercare di fotografare le criticità e le prospettive: dal maltempo che aggiunge disagi a disagi, al problema degli allevamenti, con diversi capi di bestiame morti per via delle basse temperature. Mentre quanti vivevano di turismo ora non hanno più certezze.

Si celebra il 27 gennaio il Giorno della memoria. È la data simbolo della fine delle persecuzioni nazifasciste in Europa, perché quel giorno del 1945 i soldati dell’esercito sovietico entrarono nel campo di Auschwitz-Birkenau. È Alberto Mieli a condurci quest'anno lungo la memoria di quegli anni. È uno degli ultimi deportati romani, nei campi di sterminio nazisti, ancora in vita. “Ho avuto la fortuna o la sfortuna - dice - di vedere l’apice della cattiveria, della brutalità, della malvagità dell’uomo. Dove può arrivare l’uomo a fare cose contro un suo simile”.

Il racconto di tre missionari italiani che operano da anni in Perù. La settimana scorsa si sono confrontati sulle attuali urgenze sociali in un incontro promosso dall'Ufficio Cei per la cooperazione missionaria tra le Chiese. Il Sir li ha contattati via Skype.

Si può pregare per un leader con il quale si è in profondo disaccordo? E se sì, la preghiera implica una benedizione, una lode o una accettazione del comportamento o della politica di quella persona? Sono le domande che da due mesi, da quando cioè Donald Trump è stato eletto 45° presidente degli Stati Uniti, rimbalzano nella Chiesa episcopaliana. È la prima volta che succede nella storia degli States ed è il segno - spiega il politologo Paolo Naso - di "un'America spaccata in due".

No al ballottaggio, resta il premio di maggioranza, i capilista eletti in più collegi non potranno più optare ma si vedranno assegnato il collegio con il sorteggio. Lo ha deciso la Consulta sull'Italicum, legge elettorale immediatamente applicabile.

Il 16 gennaio a Hebron l'incontro del Coordinamento dei vescovi per la Terra Santa (Hlc) con Yehuda Shaul, co-fondatore dell’ong israeliana “Breaking the Silence”, che ha lo scopo di far conoscere ciò che accade nei Territori Occupati, la routine dell’occupazione militare, fatta di abusi, molestie, percosse, arresti arbitrari e umiliazioni ai danni dei palestinesi, anche bambini. Nell'unica città palestinese che nel suo centro ha un insediamento ebraico di poche centinaia di coloni - dunque specchio dell'occupazione israeliana - Shaul ha raccontato la sua esperienza di veterano e spiegato come "rompere il muro del silenzio" sull'occupazione può aiutare la soluzione del conflitto che è tutta nelle mani di palestinesi e israeliani.

In un Paese dove ci sono 6,5 milioni di persone che “vorrebbero lavorare” e, purtroppo, non ci riescono, se non occasionalmente con lavoretti saltuari, marginali o con i voucher, sono tante le sfide da affrontare nel nuovo anno. Ne parlano mons. Longoni (Cei), Costalli (Mcl), Rossini (Acli).