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Il dramma dei migranti a "Xenos", il corto di una 17enne

Si chiama Alice Nicolini, ha diciassette anni, vive e studia a Sassuolo. È suo il cortometraggio “Xenos” che racconta per immagini il dramma della migrazione. Vorrebbe diventare “film-maker” e, per inseguire la sua passione, ha frequentato la New York Film Academy. Spera, un domani, di iscriversi alla CalArts, istituto californiano fondato dal “papà” di Topolino

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Il dramma dei migranti a "Xenos", il corto di una 17enne

“Persone con volto e mani dipinte con i colori delle bandiere a rappresentare il singolo, ma anche l’insieme dei migranti”: è la metafora rappresentata in “Xenos”, il cortometraggio realizzato da Alice Nicolini, diciasettenne di Sassuolo, che ha deciso di raccontare per immagini il dramma della migrazione. Lo spunto le è arrivato da un concorso indetto dal suo liceo, il “Ludovico A. Muratori” di Modena, che proponeva di narrare il tema attraverso una qualunque forma artistica, dalla poesia alla pittura.

Migranti di ieri e di oggi. Il corto della Nicolini è di impatto: il confronto è tra coloro che sono stati migranti in passato e coloro che si ritrovano, loro malgrado, ad essere migranti oggi. Gli italiani che, all’inizio del secolo scorso, partivano per cercare fortuna negli Stati Uniti, venivano accolti, in un abbraccio, dalla bandiera a stelle e strisce. Oggi, chi “scappa” è meno fortunato: i migranti che cercano accoglienza nell’Unione europea vengono respinti. Chi fugge dalla tragedia della guerra viene abbandonato e affronta un destino incerto, spesso non a lieto fine. “Mi piace parlare per metafore, ho affidato il messaggio alla musica e a immagini forti” - spiega Alice. “Non volevo cadere – prosegue – nella banalità di scegliere un ragazzo di colore per rappresentare il migrante. Non tutti i migranti sono uguali, ho voluto rappresentare dinamiche diverse”. La diciassettenne emiliana ha le idee chiare e parla con la sicurezza forse tipica della giovane età, ma la sua visione del mondo e, soprattutto, della cinematografia è precisa: “è uno spunto per affrontare i problemi della realtà”. Infatti, l’idea di un video che portasse con sé un messaggio importante, “era in cantiere da un po’”, ma serviva la spinta del concorso per realizzarlo: “è stata la scusa giusta per coinvolgere amici e parenti, che si sono improvvisati attori e cameraman. Se non fosse stato per il concorso, non si sarebbero mai lasciati sfruttare così”, racconta ironicamente Alice.

Cortometraggio Made in Italy. “Xenos”, girato nel modenese, tra Sassuolo e Montegibbio, è il primo video che Alice produce in Italia, ma non è la sua opera prima. La giovane aspirante “film-maker”, infatti, ha frequentato per due estati il Summer camp della New York Film Academy, dove ha avuto la possibilità di cimentarsi nella sceneggiatura e nella regia. Non si tratta, però, di una passione recente: “i miei amici mi prendono in giro perché dicono che da troppo tempo so quello che vorrei diventare da grande”, racconta con un sorriso. Da bambina avrebbe voluto diventare pittrice o scrittrice e ha sempre avuto la tendenza a raccontare il mondo per immagini. “Guardavo i cartoni animati o i film e pensavo che spuntassero dal nulla, che crescessero sugli alberi”, scherza la Nicolini. “Quando ho scoperto – chiarisce – che un film nasce dal genio creativo di chi lo scrive, mi sono informata e ho capito di voler realizzare sceneggiature”.

La New York Film Academy. Nell’estate del 2014 Alice si iscrive alla scuola estiva della New York Film Academy dove frequenta un corso di sceneggiatura. È l’unica italiana del suo corso (erano presenti solamente altri tre connazionali nella scuola), ma si distingue per le doti da regista: “al termine della stagione i professori ci hanno messo alla prova assegnando anche agli studenti di ‘screenwriting’ la realizzazione di un cortometraggio”. “Solitamente – racconta – non essendo il loro campo d’azione, gli sceneggiatori del corso non producono corti ‘di qualità’. Il video realizzato dal mio gruppo, invece, ha ricevuto i complimenti dei professori perché era ‘meno brutto’ di quelli che vengono girati di solito”, dice ridendo; “guardandolo ora penso che era veramente pessimo”.Gli apprezzamenti dei docenti si concentrano, per lo più, sui dettagli curati da lei, tanto che le propongono di tornare l’anno successivo, ma come studente di regia.La Nicolini si ripresenta, nell’estate 2015, all’accademia e si sottopone a sei settimane intensive di studio e di pratica al termine delle quali realizza il cortometraggio “Shoes”, che le vale lettere di referenze in vista dell’Università.

Il futuro. “Il mio sogno – rivela Alice – è frequentare la CalArts, l’istituto californiano fondato da Walt Disney che collabora anche con lo studio di computer-grafica della Pixar Animation”. Per iscriversi spera nell’aiuto di una borsa di studio: “per frequentare i corsi dell’accademia, che hanno un costo non indifferente, sono stata aiutata dalle persone che mi stanno accanto e mi sostengono”. Ora “fortunatamente riescono a vedere che le risorse investite stanno portando dei frutti”. L’aspirazione della giovane emiliana è quella di diventare regista di film d’animazione: “mi piace rappresentare la realtà in modo astratto, per metafore e quella è la strada migliore, ti lascia molta più libertà creativa”.Alice pubblica i suoi corti sul suo canale Youtube “Unicorns ‘N Rainbows Production” che ha meno di un anno di vita, ma vanta più di un migliaio di visualizzazioni. Solamente “Xenos”, ad oggi, ne raccoglie oltre 600.

Fonte: Sir
Il dramma dei migranti a "Xenos", il corto di una 17enne
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