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Nota Cec: la 'ndrangheta fenomeno deleterio. In previsione un direttorio

"Chi fa parte della mafia - anche se non ha ricevuto una scomunica scritta - si pone automaticamente fuori dalla comunione ecclesiale"

Cec. Presentata "Testimoniare il Vangelo. Nota pastorale sulla 'ndrangheta"

Un fenomeno “deleterio” che “ha infestato la nostra vita sociale ed è penetrato anche in certi scenari religiosi di alcune comunità ecclesiali locali”. Così i vescovi calabresi nel documento “Testimoniare la verità del Vangelo. Nota pastorale sulla ‘ndrangheta” definiscono i fenomeni ‘ndranghetisti, “una realtà criminale che ha raggiunto ormai una dimensione ‘globalizzata’”. “Possiamo affermare - scrivono - che lo stravolgimento subito dalle devozioni e dalle pratiche di culto della Chiesa ha portato, a volte, alcune belle forme di pietà popolare a diventare autentiche manifestazioni di idolatria, mascherata di religiosità”. La nota richiama anche l’intervento di Papa Francesco durante la visita a Cassano il 21 giugno scorso, facendo concludere a mons. Nunnari che “chi fa parte della mafia - anche se non ha ricevuto una scomunica scritta - si pone automaticamente fuori dalla comunione ecclesiale” Per questo “il mafioso, se non dimostra autentico pentimento, né volontà di uscire da una situazione di peccato, non può essere assolto sacramentalmente, tantomeno può rivestire uffici e compiti all’interno della comunità ecclesiale”. A tal fine i vescovi calabresi hanno deciso di affidare “a un prossimo Direttorio gli aspetti della Celebrazione dei Sacramenti e della Pietà popolare, principi e linee guide, a cui ispirarsi e attenersi nelle nostre Diocesi di Calabria”. 

Allegato: nota pastorale mafia.tif (4,98 MB)
Fonte: Sir
Cec. Presentata "Testimoniare il Vangelo. Nota pastorale sulla 'ndrangheta"
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