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Tra i giovani, alla scoperta del volto di Cristo

Al via il ciclo di catechesi organizzate dal Servizio di Pastorale giovanile diocesano dal tema "Indovina chi...sono?".

Tra i giovani, alla scoperta del volto di Cristo
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Tanti grandi cartelloni con i punti interrogativi riempiono la Cappella del Seminario di Rende. Signficano il percorso che il Servizio di Pastorale giovanile diocesano ha iniziato per il nuovo anno pastorale. Si chiama "Indovina chi...sono?" - il ciclo di catechesi volto alla scoperta del volto di Cristo. L'iniziativa è ispirata proprio allo storico gioco da tavola Indovina Chi?.

A far da chioccia alla ricerca del Signore, l'Arcivescovo, monsignor Francesco Nolè, che ha offerto ai giovani presenti, provenienti dalle diverse realtà parrocchiali ed associative diocesane, una prima catechesi. San Paolo seppe dare ai suoi interlocutori, che avevano eretto una statua al Dio ignoto, un nome e un volto. Una persona - Cristo, Figlio di Dio, che ci è rivelata nelle Scritture. Proprio per questo, al centro della sala, è stata intronizzata la Parola, perché tutte le azioni che riguardino la fede e la liturgia, dalle celebrazioni agli incontri di riflessione, abbiano come fondamento e roccia la Scrittura. Un volto - quello di Cristo -da scoprire nei vari ambiti della propria vita, a partire dalle relazioni in famiglia fino agli ambienti di studio e di lavoro. "Dobbiamo incarnare il Cristo incarnato, non il Cristo che sta nell'immagine" - esorta mons. Nolè. Anche la testimonianza di Alessia stimola la riflessione. Conduceva una vita anche tranquilla, ma con Cristo tutto è cambiato. E' il dono della gioia, frutto dello Spirito datore di ogni bene. L'immagine della vite e dei tralci fa da sfondo al primo incontro e indica appartenenza, legame, intima amicizia tra Dio e l'uomo, tra il Creatore e il Creato. E' l'immagine della gioia, che a partire dal semplice frutto della terra fino al vino, vero segno di presenza cristica, inebria l'esperienza umana. Ma - mette in guardia l'Arcivescovo - "la gioia costa fatica. E per questo, se noi siamo i tralci e Cristo la vite, i tralci vanno potati". Un'esperienza di fede incarnata, quella che propone monsignor Nolè. Infatti, "Dio a volte ci fa rinunciare a cose che sembrano gioie, ma non lo sono veramente"-

Proprio per questo il primo incontro di pastorale giovanile si trasforma in una festa che coinvolge tutti.

Prossimi incontri il 6 dicembre, il 10 gennaio, il 7 febbraio, il 7 marzo e il 9 maggio.

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