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Il filo d'oro della carità tra Italia e Terra Santa al tempo del Covid19

Prosegue l'attenzione verso le opere di carità sorte sui luoghi di Gesù da parte della cosentina Pina Belmonte: "anche dall'Italia l'impegno continua" 

Il filo d'oro della carità tra Italia e Terra Santa al tempo del Covid19

“Chi poteva immaginare che qualcosa di invisibile potesse mettere in discussione tutte le nostre certezze? Il Coronavirus ha cambiato le nostre vite qui in Italia come a Betlemme. Proprio come i nostri ospedali, anche il Caritas Baby Hospital è in prima linea per servire la popolazione locale”. Il messaggio di Emilio Benato, vicepresidente di Aiuto Bambino Betlemme (https://www.facebook.com/aiutobambinibetlemme) viene dall’Italia, ma il cuore è dilatato fino alla terra di Gesù, anch’essa provata dal Covid19. Nonostante la situazione difficile a livello internazionale, l’impegno e l’attenzione a più livelli verso le esigenze degli ultimi e dei fragili dell’area palestinese è sempre alta. “I nostri ritmi e le nostre routine sono cambiati. Le nostre sicurezze vacillano” – prosegue Benato -. Ma forse è in questo essere ‘tutti sulla stessa barca’ che c’è qualcosa di buono, qualcosa da custodire, qualcosa che ci può fare da saggia guida nel nostro percorso. Stare confinati dentro casa, rinunciare a camminare liberamente sulle strade che conosciamo, limitare le nostre relazioni ad un attento rapporto con il vicinato, ci insegna che ognuno di noi, per sentirsi realizzato, ha bisogno degli altri”. Non cessano, in questo frangente, le esigenze dei luoghi di carità in Terra Santa, come l’Hospice intitolato a San Vincenzo De Paoli e il baby Caritas Hospital.

Così, proprio attraverso il sito web aiutobambinibetlemme.it e la pagina facebook, è possibile ottenere le informazioni per un gesto di carità, una sorta di Colletta per alcuni luoghi e servizi meritori della Terra Santa.

Il filo che lega Betlemme, Gerusalemme e l’Italia è ben solido e fecondo, grazie ad alcuni testimoni che stanno vivendo esperienze di servizio e di accoglienza, nonché condivisione di progetti a favore della Terra Santa. Il prossimo 5 maggio, alle ore 16,30, suor Lucia Corradin, una delle responsabili del Baby Caritas Hospital, interverrà in streaming sulla pagina facebook di Aiuto Bambino Betlemme per una testimonianza sul momento presente, sugli apporti utili dall’estero e sulle prospettive dell’Hospital, una delle perle di Betlemme.

 

 

Se ti dimentico, Gerusalemme,

si paralizzi la mia destra;

mi si attacchi la lingua al palato,

se lascio cadere il tuo ricordo,

se non metto Gerusalemme

al di sopra di ogni mia gioia.

È in Italia, in questo momento, Pina Belmonte, il cui servizio per la Terra Santa è attivo dal 2014. Quando la contattiamo, ci chiede proprio di ricordare il salmo che abbiamo appena riportato. “Il mio impegno, anche da Rende, non si ferma. Anche al tempo del virus, la Terra Santa è nel mio cuore, soprattutto quei luoghi dove presto attivitàe dove spero di tornare presto”. Belmonte nel corso degli anni ha maturato rapporti di amicizia e collaborazione con la realtà del Baby Caritas Hospital, di cui sottolinea e fa conoscere le attività e la missione. Contemporaneamente, ricorda il valore della struttura Sant Vincent de Paul di Gerusalemme, dove presta servizio gestito dalle suore di san Vincenzo de Paoli che in varie zone della terra Santa sono presenti con le loro strutture per orfani, disabili, anziani. La cosentina evidenzia, soprattutto in un’ottica di carità, come “i luoghi santi della vita di Gesù, oltre al loro significato spirituale, quindi con il loro carico di valore per la fede dei cristiani, trovano poi la loro fattiva espressione proprio in quelle opere di carità che quotidianamente, senza clamore ma con coraggio, operano a favore dei piccoli del Vangelo”. L’ultima considerazione è per i pellegrini che hanno dovuto disdire il loro viaggio nei luoghi di Gesù, soprattutto agli italiani che ogni anno sono tanti. “Attraverso le diverse forme di contribuzione per la Terra Santa possiamo realizzare un vero e proprio viaggio virtuale in essa, nella preghiera, nella speranza di potervi un giorno andare fisicamente, e con la perseveranza di un amore che non ha confini, nonostante oggi sembra tutto fermo e pare lontano anche uscire di casa”.

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