Chiese di Calabria
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Don Pagniello: la Calabria torni a scommettere su di sè

Il direttore della Caritas nazionale in visita nell'eparchia di Lungro. L'importanza delle opere segno sul territorio e il cammino di una Chiesa accogliente. Mons. Oliverio benedice il centro ludico - ricreativo "Una comunità di abbracci" di Acquaformosa.  

Don Pagniello: la Calabria torni a scommettere su di sè

Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, ha visitato la comunità di Acquaformosa, dove la parrocchia San Giovanni Battista ha avviato un progetto di inclusione sociale, con la realizzazione del centro ludico - ricreativo "Una comunità di abbracci". Don Pagniello ha incontrato i giovani studenti del territorio. In occasione dell'inaugurazione del Centro, ci ha rilasciato un'intervista. 

Caritas arriva in questo borgo. Quanto è importante il segno che parte da un piccolo territorio? È importante per noi essere in ascolto dei territori e sapere apprezzare ciò che le Chiese riescono a realizzare anche con l'aiuto dell’8xmille. In questo lembo di terra stiamo contemplando quanto lo Spirito Santo ha suscitato e la bravura delle persone hanno realizzato.Quale significato ha questo momento? Questi segni dicono una carità diffusa e l'attenzione ai più fragili, che si compie donando loro strumenti nuovi per scoprire l'amore di Dio che vuole raggiungerli. Questo centro, poi, diventa un luogo di sosta per tante famiglie che vivono le difficoltà dei giovanissimi con autismo o con bisogni educativi speciali che hanno bisogno di supporto. È un luogo che dona sollievo e fraternità a questi ragazzi che altrimenti rischiano di rimanere in casa da soli senza sviluppare una socialità. L'attenzione alle fragilità come cifra della carità? In questa terra di Calabria queste iniziative dicono speranza, desiderio di non abbandonare la regione, di continuare a 'stare' e porre quei segni che debbono essere di esempio anche per altri. Abitare significa puntare sulle risorse e andare oltre i pregiudizi e gli stereotipi di sempre, tornando a scommettere su di noi. Questo momento si inserisce in una storia di carità del territorio. Questo ci dice ancora più come nessuno è così fragile da non potere sostenere un'altra persona fragile. L'Italia è capace di grandi gesti di generosità e di accoglienza e l'accoglienza degli ucraini ci dice che è possibile fare spazio nella nostra vita e nelle nostre case. Penso al grande lavoro che fa la Calabria anche per tutti i migranti che sbarcano. La Calabria è terra generosa ma che deve ritornare a scommettere su di sé. 

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