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Braccia tenere di Madre

Maria è mangiatoia e sepolcro che teneramente accoglie il Figlio

Braccia tenere di Madre

Da Betlemme al Calvario la scena è sempre la stessa: il figlio in braccio a sua Madre. L'hanno contemplata così Giuseppe ei pastori, i magi e i discepoli, i soldati e le donne. Amici e nemici, sacerdoti e popolani. Una scena di grande tenerezza che esprime quella maternità che è così dall'inizio alla fine. Braccia di madre che restano aperte nella gioia e nel dolore. Volto dal quale traspare una Speranza mai spenta, mai turbata, che cerca di vedere l'Oltre di quel progetto più grande del Padre che è nei Cieli. La vera icona natalizia-pasquale sta proprio nelle braccia di Maria e nello sguardo che cerca quello del figlio. Lo cerca, lo incrocia, ne raccoglie la forza per riversarne la grazia sugli altri figli. Quando quegli occhi saranno chiusi, non dal riposo del sonno, ma dal mistero della morte che Gesù ha voluto "attraversare" per risvegliare l'intera umanità, saranno gli occhi della Madre che continueranno a riflettere la Speranza. Braccia spalancate, accogliente mangiatoia e sepolcro nuovo, destinate a cullare il Signore della Vita che nasce e che muore. Dove sboccia la vita c'è sempre una Madre, dove si innalza una Croce ancora una Madre pronta a cullare, gli ultimi istanti del Figlio, prima di consegnarlo, nuovamente avvolto con tenerezza nelle fasce, in un grembo che sarà anch'esso fecondo.

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