La confraternita del Rosario di Cerisano
La congrega è impegnata in attività liturgiche, benefiche e sociali sul territorio
Per la quarta puntata del nostro viaggio nella realtà delle Confraternite presenti nella nostra diocesi, abbiamo incontrato Caterina Zecca, priore della Confraternita del Rosario di Cerisano.
La Congrega conta attualmente circa centocinquanta membri e si dedica al culto del Rosario e ad attività liturgiche, alla preghiera, ad attività sociali ed a custodire la pietà popolare.
“Ufficialmente la Confraternita nasce il 19 giugno del 1767, quando viene riconosciuta dal punto di vista giuridico con il regio decreto, ma in realtà la fondazione è precedente, infatti risalgono alla metà del 1500 le prime tracce dell’arrivo a Cerisano dei frati Domenicani che fondarono il convento annesso alla chiesa dedicata alla Madonna del Soccorso che, successivamente, venne intitolata a San Domenico. Dopo poco i frati fondarono la Congrega costituita da laici che li aiutavano nello svolgimento delle attività liturgiche e sociali ed erano molto presenti all’interno del tessuto del paese”, quanto descritto da Zecca che ha aggiunto: “La Confraternita nell’arco della storia risulta essere stata molto legata alla famiglia Sersale, il duca Domenico Sersale, feudatario di Cerisano, ne fu il primo priore. All’interno della chiesa di San Domenico, nostra attuale sede, è raffigurato lo stemma dei Sersale, è rappresentato il duca e sono presenti diverse sepolture dei membri della famiglia”.
I confratelli sono coinvolti in attività di volontariato e sono impegnati a sostenere numerose campagne e raccolte benefiche e sono sensibili ai diversi bisogni del territorio. Presenti e coinvolti nella vita spirituale della comunità, in particolare per l’organizzazione delle festività per il nome di Gesù, Santa Rita, San Francesco e la processione del Venerdì Santo, quest’ultima in alternanza con le altre realtà che operano in paese.
“L’occasione che ci vede particolarmente impegnati è la festa della Madonna del Rosario, che si tiene la prima domenica di ottobre ed è preceduta dal novenario e da una intensa preparazione a livello spirituale, alimentata anche dalla predicazione, affidata preferibilmente, come previsto dal nostro Statuto, ad un padre domenicano”, le parole del priore Caterina Zecca.
