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Una settimana dopo la riapertura...a Cosenza uno strano silenzio (con video)

Sono trascorsi 7 giorni dalla prima riapertura parziale. Al netto di micro assembramenti, la città è come in convalescenza e l'andamento è lento.  

Una settimana dopo la riapertura...a Cosenza uno strano silenzio (con video)
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Quando si passeggia su corso Mazzini, in questi giorni, a regnare è il silenzio. E' il suono che più sentiamo, abituati ormai da questi due mesi di chiusura; e, ancor di più, questo silenzio ci stranisce perché a Cosenza proprio non apparteneva più. Eravamo abituati alla musica dagli altoparlanti, ai locali e ai negozi chiassosi; agli artisti di strada. Per ora, tutto questo non c'è, e quel silenzio ricorda di una convalescenza in atto. Di più, di un'attenzione e di una umana paura che, ancora, si fa sentire.

Non è facile raccontare il silenzio, se non nell'ottica di una narrazione che cerca di coglierlo nella "fotografia" dei comportamenti di chi lo pratica. E' vero che in giro per la città, senza voler giudicare nessuno, si assistono a scene di una bruttura sociale eclatante per il tempo presente, come le vinerie  e i bar con tanto di brindisi e micro assembramenti. Ma quel che colpisce è proprio questo andamento lento, poco appariscente, di una città abituata ormai da anni a "farsi notare".  

Così, nella prima settimana dalla prima parziale apertura, i cosentini hanno risposto riprendendosi la gioia di una passeggiata, ma senza esagerare. La paura, la prudenza, il buon senso (magari non nella totalità delle persone, sic!), non ha consegnato a questa prima settimana di maggio un centro città brulicante come al solito. Si è quasi come verificato un contingentamento naturale delle presenze, che però è opportuno. Visti i tempi che corrono. E questo di giorno e di notte, perché alla sera l'immagine che Cosenza ci propone è ancora spettrale. 

Il weekend che ci apprestiamo a vivere sarà un banco di prova ulteriore per capire se la guardia è ancora alta, oppure ci si sente troppo sciolti. L'uomo è naturalmente portato ad allentare la presa, a filtrare i suoi obblighi, a interpretare. Quando questo avviene nel rispetto degli altri, come ci insegna sempre papa Francesco, guida quanto mai opportuna in questo periodo, allora la civiltà fa un passo in più. Cosenza finora ne ha dimostrata tanta, ma ora non deve mollare.

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