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Riaperto il Santuario della Madonna dell’Arco

Mons. Nolè: Abbiamo bisogno di cristiani veri sull’esempio della vergine Maria

Riaperto il Santuario della Madonna dell’Arco

Una cerimonia solenne, benché sobria e composta, per restituire al culto dei fedeli il santuario della Madonna dell’Arco, a Mangone. La Chiesa, ricordiamo, è rimasta chiusa per lungo tempo causa lavori di restauro strutturale ma anche artistico su indicazione della Soprintendenza. “La Comunità ha sognato ad occhi chiusi e ad occhi aperti questo giorno. Gioie e dolori – ha ricordato il parroco don Francesco Spadafora – non hanno visto svolgimento se non passato da qui, dal cuore di questa Mamma che veglia e provvede. Dai tempi dei devastanti terremoti a questo tempo di pandemia tutto ha avuto luce, protezione  e conforto in questo tempio, ai piedi di questo simulacro”. Allietato dal coro parrocchiale guidato da Melinda Bernaudo, all’evento hanno partecipato il primo cittadino, Orazio Berardi, il presidente dell’ente Provincia di Cosenza, Francesco Iacucci, il consigliere regionale Pierluigi Caputo, il comandante della Compagnia Carabinieri di Rogliano, Mattia Bologna, sindaci ed amministratori del Savuto, rappresentanti delle associazioni e del volontariato locale. Il rito si è svolto all’aperto, nel piazzale antistante la Chiesa, secondo le indicazioni anti Covid. Una scelta obbligata che, tuttavia, ha consentito una maggiore presenza di devoti e di autorità civili, religiose e militari. La Santa Messa è stata concelebrata dall’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, mons. Francesco Nolè, assieme ai sacerdoti don Saverio Diano, don Vincenzo Filice, don Pasquale Panaro, don Davide Gristina, don Giuseppe Trotta, don Franco Staffa (che guiderà la Comunità di Piano Lago) e allo stesso don Francesco Spadafora. “Il Signore ci ha mandato questo tempo di riflessione. Molti – ha sottolineato monsignor Nolè – lo hanno utilizzato per questo. Abbiamo avuto tante risonanze di bene ma anche di male. Siamo in un momento difficile in cui – ha aggiunto il prelato - abbiamo bisogno di cristiani veri, forti. Di persone coerenti, capaci di dare la vita per il bene di tutti così come ha fatto il figlio di Maria, Gesù Cristo nostro Signore”. I lavori di restyling dell’antico edificio religioso sono stati finanziati in parte dalla Regione Calabria e in parte dalla Curia Arcivescovile. Fondamentale il sostegno dei mangonesi residenti in Italia e all’estero “a riprova del legame indissolubile con il paese natio e con la Madonna dell’Arco”. 

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