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Il centro storico di Cosenza, un Giano bifronte che fa venire rabbia

Tra cumuli di rifiuti, crollo dei palazzi e spopolamento la comunità ‘lotta’ puntando alla bellezza e alla grande storia.

Il centro storico di Cosenza, un Giano bifronte che fa venire rabbia

Un centro storico stanco. Serrande abbassate, degrado ed edifici che rischiano il crollo. Si rimane sgomenti di fronte a certe immagini. E c’è purtroppo chi con queste immagini deve fare i conti tutti i giorni. Qua e là sacchetti di rifiuti accanto ai quali giacciono vecchi materassi, oggetti d’arredo ed elettrodomestici. Cittadini che esausti vanno avanti. In mezzo una rabbia che esplode e induce a protestare. Proprio pochi giorni fa, stanchi degli olezzi emanati da rifiuti che non venivano raccolti da settimane, i cittadini hanno protestato riversando per le strade i rifiuti, un gesto che ha mandato il traffico in tilt e ha indotto il Comune a diramare una lettera in cui si richiedeva alle Istituzioni e a Calabra Maceri il permesso di conferire giornalmente una maggiore quantità di rifiuti; “obiettivo dell’appello – si legge nella lettera – è la necessità di riportare celermente a condizioni di normalità l’igiene pubblica in tutto il territorio comunale, così da prevenire nuove e incontrollabili proteste”. Una transenna posta dal Comune delimita l’accesso ad un’area pericolante su via Galeazzo di Tarsia in cui sorge un edificio sventrato di cui rimangono solo le pareti esterne, a pochissimi passi da esso una copiosa perdita d’acqua: “Gli abitanti della zona hanno contattato i vigili, che, dopo il sopralluogo, hanno contattato gli uffici competenti, i quali hanno risposto dicendo che c’è una lista da rispettare. Qui è così dal mese di giugno; le case di questo vicolo sono tutte abitate, quando crollerà questo palazzo, cosa che crediamo si verificherà presto, sarà una situazione drammatica per gli abitanti del palazzo di fronte. Noi del Comitato Piazza Piccola (Virginia Coda, Stefano Catanzariti, Marta Maddalon e Sandra Berardi) abbiamo chiesto un confronto con il Comune, la Provincia e la Regione; abbiamo inoltre fatto richiesta per un Tavolo col prefetto, ma nulla. Più avanti, in un’altra traversa, ci mostrano un’altra parte ferita di questo centro storico che va avanti a stento: “Una delibera risalente a 10 anni fa conteneva il divieto di transito anche per i pedoni in questa area. Abbiamo contattato più volte le autorità facendo presente lo stato in cui vessava lo stabile di via Bombini che ospitava il laboratorio di un artigiano, ma non c’è stato nessun intervento. Una notte lo stabile crolla, e insieme ad esso quello accanto; un terzo è stato successivamente abbattuto perché pericolante. Per diverso tempo gli abitanti della zona hanno dovuto convivere con le macerie, finché, aiutati dagli abitanti del quartiere non abbiamo dato vita ad un blocco stradale ad oltranza per far sì che venissero raccolte”. Eppure la luce filtra tra quelle crepe e i calcinacci. Il caffè offerto, il saluto e quattro chiacchiere non mancano mai. Si respira aria di integrazione e c’è sempre una mano tesa pronta ad aiutare. Lo dimostrano quelle piccole grandi cose, come il Comitato Piazza Piccola, nato nel 2016, che nella sede ubicata in via Galeazzo di Tarsia quotidianamente accoglie i cittadini e si batte per contrastare il decadimento del luogo; l’ambulatorio medico, intitolato ad Adolfo Grandinetti ed ubicato in via Gaeta inaugurato nel novembre dello scorso “che sorge in un appartamento dato in comodato d’uso dal signor Giovanni Cava, in cui prestano il proprio servizio medici volontari che effettuano anche visite domiciliari e offrono visite mediche gratuite, massaggi, consulenze psicologiche, e distribuiscono farmacia a chi si trova in stato di indigenza. All’intonaco che viene giù dalle pareti di un palazzo abitato da anziani e famiglie a basso reddito si risponde ‘seminando’ la bellezza: specchi, quadri e stampe affissi sulle pareti; nell’androne del palazzo un carretto colmo di fiori e l’albero di Natale. Poi c’è la casa di quartiere che sorge all’interno di Palazzo Cosentino, un edificio storico adibito a spazio multifunzionale in cui si svolgono attività come il cineforum per i bambini e i laboratori di decoupage e pittura. In questo Palazzo domenica è stata inaugurata GAIA, la Galleria d’arte indipendente autogestita che ospita 4 mostre, due temporanee e due permanenti “Lunedì – ci raccontano Virginia e Sandra -, dopo l’incontro di cineforum ci sarà la distribuzione di regali ai bambini; mentre il 28 si terrà lo spettacolo teatrale intitolato ‘Ave Maria’”. Arte nell’arte. Un modo per catturare quei dettagli che spesso sfuggono agli occhi. Forse un giorno la bellezza ci salverà.

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