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Giorno di festa per l'inaugurazione del corso di laurea in Medicina

La cerimonia con un messaggio video del ministro Messa. La soddisfazione del rettore Leone. 

Giorno di festa per l'inaugurazione del corso di laurea in Medicina

“Penso che sia un giorno di festa per l'Università e per tutto il territorio, ma soprattutto per i nuovi studenti. Oggi è la vostra festa, inizia per voi una tappa importante della vostra vita. Auguri!”. A dirlo è il Magnifico rettore dell'Università della Calabria, Nicola Leone, nel corso della cerimonia di inaugurazione del primo anno accademico del Corso di laurea in Medicina e tecnologie digitali interateneo con l'Università Magna Graecia di Catanzaro. Una scelta lungimirante, un corso che coniuga le competenze di natura medica con le competenze digitali, “un’iniziativa importante e vincente, che seguiremo con attenzione”, ha detto il ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, che ha partecipato alla cerimonia in videoconferenza, a causa della cancellazione del volo che avrebbe dovuto portarla in Calabria. Nell’aula magna dell’Unical erano presenti le autorità politiche, civili, sanitarie e religiose, i docenti e gli iscritti al nuovo corso di laurea che conseguiranno il doppio titolo di laurea in Medicina e in Ingegneria informatica, curriculum bioinformatico. “Questo corso di laurea ci mette sotto gli occhi la profonda differenza tra ‘usare’ e ‘conoscere’ una tecnologia. E da questo non può venire che bene”, ha ricordato il moderatore dell’evento, il giornalista Massimo Razzi di Repubblica. Sessantasei studenti impegnati in questa nuova frontiera della scienza che unisce due atenei, l'Università della Calabria di Cosenza e il Magna Graecia di Catanzaro, “Medicina e tecnologie digitali è un corso estremamente innovativo ed è di innovazione che abbiamo bisogno. Tutti immaginiamo la forza che hanno le tecnologie e le metodologie di analisi di intelligenza artificiale, però oggi abbiamo un grosso divario tra ciò che avviene nella ricerca e nell'utilizzo di queste tecnologie e il livello di conoscenza e insegnamento delle stesse, a partire dalla scuola. Dobbiamo recuperare in breve tempo quello che non è stato fatto negli anni passati. Credo, e lo dico più da medico che da ministro, che l'aspetto dell'arte medica non verrà mai a mancare perché una intelligenza artificiale non potrà mai tenere conto delle emozioni, della capacità di capire lo stato di salute di una persona, parlandole e guardandola in faccia. Queste sono abilità che si acquisiscono nel tempo e chiedono una forte interazione tra medico e paziente. Ma è anche vero che il dominio delle tecnologie facilita tantissimo il compito del medico. Credo che riuscire a lavorare sul territorio attraverso la collaborazione di due università sia un segnale estremamente positivo”, ha detto il ministro. 

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