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Francesco Scarcello: "L'intelligenza artificiale darà contributi rivoluzionari alla società"

Il docente di Intelligenza artificiale presso l'Università della Calabria è l'unico italiano insignito dell'EuraAl fellowship per il 2023

Francesco Scarcello: "L'intelligenza artificiale darà contributi rivoluzionari alla società"

L'intelligenza artificiale rappresenta un rischio o un'opportunità? Come cambierà l'approccio con il mondo del lavoro? Ne abbiamo parlato con Francesco Scarcello, docente di Intelligenza artificiale presso l'Università della Calabria e unico italiano insignito dell'EuraAl fellowship per il 2023. Lo abbiamo intervistato.
Intelligenza artificiale: rischio o opportunità?
Le opportunità sono più dei rischi, però ci sono entrambi gli aspetti. Sì tratta di una tecnologia che sta facendo passi da gigante e darà dei contributi rivoluzionari alla società; già lo sta facendo da qualche anno anche se qualcuno se ne sta accorgendo solo oggi. Dobbiamo tenere conto che l'intelligenza artificiale non è solo Chat cpt o chat bot, che sono alla ribalta, l'intelligenza artificiale riguarda una serie di strumenti che ci aiutano a svolgere compiti in maniera più efficiente di quello che si potrebbe fare a mano. L'intelligenza artificiale ci aiuta nella robotica, nella medicina preventiva e in quella personalizzata, ci aiuta a distribuire le risorse in maniera più giusta tenendo conto delle esigenze di tutti gli attori in gioco.
Perché porta con sé questioni etiche?
Sono tante le questioni etiche collegate con il mondo dell'intelligenza artificiale. Oggi molte di queste tecniche si basano sulla machine learning, quindi gli algoritmi di intelligenza artificiale possono prendere delle decisioni sulla base di tutta una serie di dati sui quali sono stati addestrati e sui quali hanno appreso il modo di agire; se questi dati sono orientati ad esempio a certi tipi di popolazione o classi di persone, è chiaro che eventuali deviazioni nell'ambito di questi dati possono comportare deviazioni nel modo in cui le intelligenze artificiali si comporteranno; ci sono esempi sia nel campo dell'assunzione di personale oppure nelle valutazioni del rischio di deridere certe categorie, questi strumenti avevano dei pregiudizi nei confronti di caratteristiche fisiche. Da un lato occorre garantire che gli algoritmi di intelligenza artificiale si comportino eticamente, quindi si parla di etica dell'intelligenza artificiale, si parla anche di intelligenza artificiale etica quando si pensa alle conseguenze dell'applicazione di strumenti dell'intelligenza artificiale sulla società; da un lato si guarda all'intelligenza artificiale che si comporta in maniera etica, dall'altro lato ci si preoccupa anche delle conseguenze etiche del fatto che si applicano strumenti di intelligenza artificiale, ad esempio ci si potrebbe preoccupare del fatto che certe categorie di lavoratori potrebbero non avere più il lavoro.
Come cambierà concretamente l'approccio con il mondo del lavoro?
Come è sempre successo con le rivoluzioni industriali precedenti, credo che questi strumenti in futuro cambieranno le tipologie di lavoratori che serviranno, ci saranno nuove figure di lavoratori che saranno necessarie, con caratteristiche diverse da quelli che conosciamo noi adesso. Non possiamo dire che sia un peggioramento, sicuramente sarà un mondo del lavoro che cambierà. Come è già successo in passato nello sviluppo dell'automazione, i lavori ripetitivi e meno creativi tenderanno ad essere eseguiti dalle macchine; adesso queste macchine saranno più intelligenti però avranno sempre bisogno di qualcuno che le indirizza e interpreta in maniera opportuna.
Dal giornalismo al mondo cinematografico. Creatività e diritti d'autore sono a rischio?
La creatività umana è sempre protagonista, il mondo della creatività riceverà un impulso nuovo e troverà il giusto modo di interagire con queste tecnologie. Nel campo del diritto d'autore occorre attenzione, sono numerose le questioni aperte da affrontare, molti protestano perché magari l'intelligenza artificiale generativa produce cose sulla base di opere magari protette dal diritto d'autore, rubano la conoscenza.
Le macchine dotate di intelligenza artificiale le riconosciamo come ‘aliene' rispetto a noi, come fidarci?
È necessario conoscere, avere la capacità e la curiosità di capire con quale tipo di intelligenza artificiale stiamo interagendo. Ci sono intelligenze artificiali basate sulla logica e sulla conoscenza del mondo impostato in maniera precisa dagli esseri umani; ci sono altri oggetti di intelligenza artificiale che si basano sulla generazione di contenuti a partire da un addestramento che hanno avuto, così l'intelligenza produce cose plausibili ma che non è detto che siano corrette, è necessario fare attenzione, ci sono molti casi, è noto il caso di un avvocato americano che ha perso una causa perché scritta da una intelligenza artificiale che aveva inventato la citazione di una sentenza, aveva scritto qualcosa di plausibile ma falso.
Secondi la sua esperienza, agli italiani piacciono i chat bot?
Sì. Nel giro di pochi mesi le persone hanno scoperto strumenti e stanno diventando sempre più bravi a sfruttarli in modi nuovi e creativi, magari in modi che i creatori non avevano neppure immaginato. La mia impressione è che ci si stia appassionando molto a questi strumenti, siamo in una fase di innamoramento in cui si stanno scoprendo nuove funzionalità. L’intelligenza aumentata ci dà a disposizione qualcosa che aiuta la nostra intelligenza, è utile soprattutto per chi conosce un argomento e può sfruttare quello che è generato dalla chat che fornisce la base su cui correggere, modificare; chi non è competente deve stare attento perché le cose che legge potrebbero contenere errori anche grossolani.
Come non cadere nella trappola della disinformazione? Nei mesi scorsi è diventata nota una foto di papa Francesco, che si è scoperto poi essere stata creata da Midjourney
Non è facile perché gli strumenti diventano sempre più verosimili e sono in grado di produrre video che non esistono con voci fedeli all'originale. Il fake è pericoloso e diventa difficile capire la differenza. In rete, seppur meno sofisticati, c'erano già i fake, la regola è sempre la stessa, cercare cioè di risalire alle fonti, fare verifiche incrociate.
Qual è l'impegno dell'Università della Calabria nel campo dell'intelligenza artificiale?
C'è grande impegno. Abbiamo gruppi di ricerca riconosciuti a livello internazionale, questo è testimoniato dall’interesse verso i corsi di studio, dai risultati per la ricerca e dai riconoscimenti ottenuti dai gruppi. C’è un importante progetto del PNRR, FAIR (Future Artificial Intelligence Research), in cui l'Università della Calabria svolge un ruolo leader; si tratta di un progetto che vede alleati i gruppi più forti di intelligenza artificiale in Italia. Lo spoke Unical si chiama Green-aware AI e il nostro ruolo in questo progetto è tornare ad una ricerca dell'intelligenza artificiale che si ispira al green AI per contribuire alla crescita economica e sociale.

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