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Educare alla fede per educare alla vita

Da Portapiana a Cosenza alla centralissima Rende il Liceo delle Scienze Umane M.T. De Vincenti continua a svolgere il suo compito formativo ispirandosi al carisma dei suoi fondatori

Educare alla fede  per educare alla vita

Sarà l’aria che si respira e quel senso di accoglienza che ti circonda, ma quando varchi la soglia del Liceo “Maria Teresa De Vincenti”, resti subito colpito da una piacevole sensazione. Non possiamo certo negare che per molti versi è simile a tante altre scuole che abbiamo visitato, ma anche passandole rapidamente in rassegna tutte quante, riusciamo a trovare sempre un qualcosa che ce la rende più gradevole agli occhi e al cuore. Situata su viale della Resistenza, nel cuore di Rende, il Liceo delle Scienze Umane, gestito dalle Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori, per quasi vent’anni (a partire dal 1962) svolse la sua attività nel comune di Cosenza, per poi trasferirsi nella nuova struttura dal 1 settembre del 1976. “Aprire la scuola a San Giuseppe nella zona di Portapiana nel Centro Storico di Cosenza – ci racconta Suor Damiana Di Marco, storica preside dell’istituto - fu una vera sfida. Alle prime difficoltà di avvio sono poi seguite grandi soddisfazioni didattiche e spirituali, con i primi laureti usciti dalla nostra scuola e alcune ragazze che diventarono suore. Poi, nel 1976, il trasferimento nel nuovo istituto a Rende, e l’inizio di una nuova storia.”
Una storia che raccoglie il desiderio della Serva di Dio Suor Maria Teresa De Vincenti che immaginava una scuola che rivolgesse le sue attenzioni alle fasce più deboli della società: infanzia, adolescenza, gioventù, attraverso l’educazione e l’istruzione; “ed ha tradotto in realtà le intenzioni del nostro fondatore, il Venerabile Francesco Maria Greco (che sarà beatificato il prossimo 21 maggio, ndr) – ci spiega la dirigente scolastica suor Immacolata Gigliotti - che invitava ad educare alla fede per educare alla vita. Quindi non trascurare i problemi della vita ma affrontarli a partire dalla fede”. “Oggi, la nostra, è l’unica scuola cattolica rimasta nel territorio. Lo spirito di accoglienza e il tentativo di trasmettere in classe i valori fondanti e il carisma proprio del nostro ordine contraddistingue il nostro progetto educativo – ci tiene a precisare suor Immacolata. Oltre a trasmettere contenuti, facciamo conoscere il messaggio di Gesù maestro che è stato il primo pedagogo con il suo esempio di vita coerente ed onesta”.

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Al carisma delle suore si sono aggiunte nel corso degli anni varie sperimentazioni che a partire dalla Scuola Magistrale Convenzionata, che prevedeva gli esami di abilitazione del Grado Preparatorio, hanno portato, nel 1999, alla nascita del “Liceo della Comunicazione”. Il Liceo, che prevedeva oltre allo studio di varie discipline, l’uso sistematico di tecnologie informatiche e telematiche, tendeva a dare una formazione culturale al passo coi tempi e a promuovere lo sviluppo del senso critico in ogni individuo. Obiettivo principale rimaneva quello di favorire - attraverso l’incontro con l’altro sia esso individuo, gruppo, patrimonio culturale, reti informatiche - un processo educativo, che mirasse a delineare una personalità compiuta, al fine di un inserimento positivo nella realtà sociale.
Restando fedeli alla strada intrapresa nel 2010 avvenne l’ultimo passaggio che portò alla nascita del Liceo delle Scienze Umane, con opzione economico-sociale. “Il Liceo che presentiamo oggi – ci spiega ancora suor Immacolata – poggia le sue fondamenta sull’approfondimento dei principali campi di indagine delle scienze umane, della ricerca pedagogica, psicologica e socio-antropologico-storica. La nostra scuola è, infatti, un centro educativo capace di favorire la maturazione e lo sviluppo dei valori umani, privilegiando, nella trasmissione del patrimonio culturale, l’aspetto educativo su quello puramente formativo. L’intera comunità scolastica ripensa il messaggio evangelico, per favorire l’impatto con la cultura di oggi; si propone come famiglia educante centrata sui giovani, che trovano in essa la loro ‘casa’; sottolinea l’attenzione alla persona umana nei rapporti educativi; promuove attività di tempo libero, favorendo forme costruttive di incontro e collaborazione”.
Il risultato è quello di avere una scuola che ha tra i suoi principali obiettivi quello di costruire una società più giusta e umana attraverso la formazione dei singoli studenti. Studenti che apprezzano il lavoro svolto tramandando di generazione in generazione l’apprezzamento verso gli insegnamenti ricevuti e il percorso di vita verso il quale sono stati indirizzati. “Mi sono iscritta a questa scuola dietro il consiglio di mia sorella – ci racconta infatti Letizia -. Qui abbiamo trovato insegnanti giovani e capaci che ci aiutano e ci comprendono; un ambiente sano nel quale ci conosciamo e siamo tutti amici”. “Una scuola nella quale non esistono episodi di bullismo o violenza – aggiunge Rosita – e dove ci si sente come una famiglia”.

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