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Domenico Lo Torto, il barbiere dei Presidenti della Repubblica

In via dei Serpenti, a Roma, ha la bottega il parrucchiere delle alte autorità. E' di San Lucido. Da Sordi a Napolitano a Mattarella, ecco chi è passato sotto le sue forbici. Una bella storia che parte dalla terra di Calabria e arriva nel cuore d'Italia, nella Capitale.

Domenico Lo Torto, il barbiere dei Presidenti della Repubblica

Via dei Serpenti è una via centrale nel cuore della Capitale che collega rione Monti a via Cavour e via Nazionale. E’ qui che ha sede il salone di Domenico Lo Torto, il barbiere dei Presidenti della Repubblica. Da Ciampi a Napolitano fino al neo presidente Sergio Mattarella, sono passati tutti sotto le sue forbici.

Sulla poltrona del suo salone si sono seduti personaggi non solo del mondo della politica tra i quali molti ministri, ma anche del mondo della Tv, del Grande Schermo,. tra questi alcuni nomi importanti come Alberto Sordi e Alessandro Mastroianni o del teatro come il grande Edoardo De Filippo. E ancora del mondo dell’economia e dell’Industria italiana. Da Agnelli a Pirelli fino al Premio Nobel, Franco Modigliani. Ma la storia di questo barbiere che oggi ha 78 anni inizia in Calabria, a San Lucido. E’ qui che è nato e ha vissuto i suoi primi anni di vita fino a quando si trasferì con tutta la sua famiglia a Paola in via Valitutti. Quando per la prima volta andò a lavorare come apprendista in una bottega di barbiere era solo un bambino. “ Avevo 5 anni- ci racconta Domenico Lo Torto- e di mattina andavo a scuola e di pomeriggio invece andavo ad aiutare il barbiere vicino casa”. Era il lontano 1943. "Tempi difficili, tempi di guerra quelli Era un periodo – ricorda - pieno di difficoltà per le famiglie che vivevano il dramma non solo conflitto mondiale, ma anche della fame”. 

Ad un certo punto la decisione di lasciare la Calabria per andare a cercare fortuna altrove. “Quando decisi di venire a Roma - ci dice- ero solo un ragazzo. Avevo 18 anni. Arrivato nella Capitale mi sono messo subito a cercare lavoro. Avevo necessità di guadagnare per sostenere non solo me, ma anche per aiutare la mia famiglia che era rimasta in Calabria come d’altronde facevano tutti gli emigrati. Dopo aver lavorato per due o tre botteghe di barbiere, sono arrivato qui in questa bottega di Via dei Serpenti come lavorante. Poi nel 1966, dopo molti anni di esperienza come apprendista e dipendente e tanti sacrifici , l’opportunità di rilevare l’attività. E da allora eccomi qui in questo negozio a fare barba e capelli a capi di stato, attori e personaggi famosi".

Lei che ha vissuto gli anni della dolce vita romana cosa ricorda di quel periodo?

Era un periodo molto bello. Anni pieni di euforia per Roma. Erano tante le celebrità anche di fama internazionale che passeggiavano per le vie della Capitale. Un momento di rinascita per la nostra economia e c’era veramente un bel da fare.

Tra i suoi clienti illustri anche il grande Alberto Sordi. Dell'attore romano cosa ricorda?

Era un personaggio che nella realtà era come si vedeva sul Grande Schermo. Una persona brillante e spiritosa. Ricordo un aneddoto di questo personaggio. Una volta venne a farsi i capelli. Quella volta a farglieli fu il mio principale di allora. Dopo aver finito, io lo aiutai a indossare il cappotto e per ringraziarmi mi diede qualcosa in mano e mi disse: “questi sono per le sigarette”. Aprii il palmo e vidi un pacchetto. Si trattava di una scatola di cerini.

Tra i suoi clienti oggi c’è anche il neo Presidente Mattarella. Com’è stato incontrarlo? Cosa vi siete detti?

Non lo conoscevo. L’ho conosciuto solo alla vigilia della sua elezione. E’ venuto nel mio negozio solo una volta e poi sono andato io un paio di volte al Quirinale. Abbiamo parlato del più e del meno, dell’età, di chi si porta gli anni meglio. Ancora lo conosco da poco.

E invece del suo predecessore l’ex presidente Giorgio Napolitano cosa ci dice?

 Un autentico signore. Da vero napoletano ha la battuta facile. Una persona rispettosa, sottile e simpatica.

E invece di Ciampi?

Una persona pacata e di grande di grande livello intellettuale. Si chiacchierava molto con lui. Era un vero toscano e come tutti i toscani amava parlare. Una persona molto loquace.

Cosa le manca di più della sua terra d’origine?

Della Calabria porto con me un ricordo bellissimo. Mi manca San Francesco di Paola, soprattutto i suoi luoghi, anche se nel mio salone non manca mai da buon calabrese l’immagine del patrono della mia terra d’origine. Mi mancano poi gli amici, i parenti, i miei cugini. Qualche volta in questi ultimi anni sono sceso giù , ma mi sono fermato per poco tempo per via del lavoro. Mi piacerebbe ritornare in futuro stabilmente in Calabria e chissà che ciò non accada, magari fra qualche anno a fine carriera .

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