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Cosenza. Gli artisti di strada invadono il centro storico

Viale Trieste tra i mille colori degli artisti tra sculture e spettacoli

Parole chiave: Cosenza Centro Storico Arte (1)
Cosenza. Gli artisti di strada invadono il centro storico

Invasione del centro storico di Cosenza ad opera degli artisti di strada, provenienti da ogni parte d’Italia che, con la loro allegria e fantasia, hanno dato vita ad una mostra itinerante. Disegno, fotografia, pittura, scrittura, recitazione; nei diversi angoli di viale Trieste si è vissuta un’esperienza colorita di coinvolgimento dove, tra una pennellata, una scalpellata, e un click di macchina fotografica, gli artisti si intrattenevano a parlare con i passanti, raccontando le loro storie, e del loro trascorso in giro per lo stivale. Ulteriore slancio di ispirazione è stato dato dalla mescolanza dei loro racconti con quelli dei passanti, i quali parlavano invece della storia della città dei Bruzi. Tra i vari stand, ampio spazio è stato dato anche all’artigianato, con numerose esposizioni di sculture in legno, non risparmiandosi nel ricreare il noto Pinocchio di Luigi Comencini, andato in onda nelle reti Rai nel 1972. Non solo, è stato concesso un ritaglio anche al mondo dei fumetti, con un banco esponente volumi di famosi personaggi quale Dylan Dog, Tex, Conan, e tanti altri; ma la particolarità sta nel fatto che si tratta di edizioni risalenti al 1990, rigorosamente conservate. “Principalmente mi baso su classici volti, scegliendoli con una certa attenzione” – ha raccontato Andrea Ranieri, writer e artista ritrattista – “Quasi sempre nei miei lavori è impressa una vena satirica, cerco sempre quel messaggio che va a stuzzicare lo spettatore, ma ciò che voglio comunicare che una persona dovrebbe soffermarsi a pensare di più a determinate questioni, nonostante la vita oggi sia tanto frenetica”. Numerose sorprese hanno colto i passanti che, abituati a vedere i vicoli di un unico colore, si sono trovati davanti un arcobaleno: “La mia è arte grafica, più che dei dipinti sono quindi dei disegni” – ha spiegato Margherita Mari – “Essendo un architetto vengo dall’industria della matita e della penna, e le mie opere sono a tecnica mista su cartone, e il mio stile minimale cerca di cristallizzare alcune sensazioni, operando una via di mezzo tra un’arte figurativa e astratta”. Anche i giovanissimi, ai piedi del Museo del Fumetto, a cimentarsi con ritratti su tela: “Il mio stile si basa sul modo di sentire la femminilità” – ha detto Natalia Biafora, studentessa universitaria e artista – “Adoro far risaltare la delicatezza e l’eleganza mostrata nei ritratti femminili, come dimostrato in una mia recente mostra sulle donne orientali. L’arte parla all’anima, e la mia la esprimo attraverso quei volti, sperando di emozionare il fruitore. Questi eventi ci mettono sempre in gioco, a noi giovani con grande bisogno di spazi”.

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