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Cittadini per il dialogo interculturale

Convegno di Stella Cometa al Telesio con i giovani di alcune scuole cittadine.

Cittadini per il dialogo interculturale
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Il 2015 è stato l’anno di Aylan al-Kurdi, il bambino siriano partito con i genitori e il fratello dalla Turchia e trovato morto sulle nostre coste. L’immagine del suo corpicino esanime steso sulla spiaggia con a fianco un orsacchiotto bianco di peluche ha fatto il giro del mondo stampandosi a caratteri cubitali nel cuore degli occidentali. Purtroppo il suo non è un caso isolato: a distanza di poco più di un anno sono molti i bambini come lui che continuano a perdere la vita quotidianamente al largo dei nostri mari nel tentativo di raggiungere un’Europa che per loro vuol dire futuro. La parabola dei migranti, si sa, è da parecchio un’emergenza esplosiva, un fenomeno difficile da arginare. Anche se in molti ci provano. E allora nascono i muri, che da un po’ di tempo a questa parte, diventano fisici più che mentali. Come suggerisce l’esempio dell’Ungheria o quello più recente dell’Austria, o ancora la frontiera bloccata tra Grecia e Macedonia. Ma, viene da chiedersi, è davvero necessario? E soprattutto l’immigrazione, questo grande tarlo del nostro tempo, non potrebbe essere considerata una risorsa piuttosto che un problema insormontabile? Sono alcune delle domande poste dal convegno “Identità e differenze… ci sentiamo cittadini educati al dialogo interculturale?” promosso dall’onlus Stella Cometa e tenutosi stamattina nell’auditorium Guarasci del liceo classico B. Telesio, con la finalità di riflettere sul nostro grado di apertura e disponibilità all’accoglienza. L’associazione, tra le più attive nel territorio in merito di assistenza ai bisognosi, ha lanciato da qualche anno un concorso rivolto alle scuole superiori che anche quest’anno si sono cimentate nella realizzazione di un elaborato multimediale, artistico, musicale o letterario sul tema della multiculturalità e accettazione dell’altro. Alla competizione hanno partecipato il liceo scientifico di Rende Pitagora, il liceo Fermi, l’istituto tecnico commerciale Pezzullo, l’istituto Nitti- Da Vinci, il liceo scientifico di San Giovanni in Fiore, l’istituto Mancini e l’I.I.S Geo. Ra. Art. Il materiale proposto è stato ricco di spunti significativi: dalle canzoni, alle poesie, ai video i ragazzi sembrano avere interiorizzato e riflettuto a lungo sulla necessità di una integrazione consapevole, fatta di disponibilità al dialogo col diverso ma garante dell’ identità culturale ed etnica di ogni popolo. Una riflessione che durante l’incontro si è allargata a macchia d’olio alla concezione di altro in senso lato, puntando i riflettori su una larga fetta di emarginati ed esclusi che fanno fatica a trovare un posto nelle maglie poco elastiche della società contemporanea. A tal fine è risultato prezioso il racconto di Luca, ex tossicodipendente, il cui processo di riabilitazione e reinserimento nel mondo del lavoro è stato reso possibile, oltre che da una buona dose di forza di volontà, dall’aiuto di Nuovi orizzonti, associazione nata circa venti anni fa da un’idea di Chiara Amirante. Chiara ha sperimentato una personale esperienza di fede che l’ha spinta a testimoniare la potenza di Dio nella vita di ognuno. Soprattutto dei più deboli. Proprio come Luca che si presenta a una platea visibilmente colpita dalle sue parole e riconosce la sua sofferenza come “finalizzata al raggiungimento di un bene più grande”. Da menzionare anche l’esperienza di Ibu, chiaro esempio d’integrazione ben riuscita. Dopo essere arrivato in Italia nel 2007 il senegalese trova posto come insegnante di Francese in una scuola ad Aprigliano, si sposa con una cosentina con cui ha due figli e diventa cittadino italiano a tutti gli effetti. Oggi Ibu non si sente vittima di discriminazione e ricorda con calore l’accoglienza ricevuta dai calabresi. Il concorso si è concluso con la proclamazione e la consegna degli attestati ai vincitori, tre per ogni area di lavoro. Su tutti spicca l’istituto Nitti che porta a casa tutti e tre i premi dell’area letteraria, il terzo premio dell’area musicale e il secondo di quella artistica e il vincitore assoluto del Lucrezia della Valle Fausto Morrone.

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