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Biblioteca civica. D'Elia: "Il suo patrimonio deve essere passato allo Stato"

Il presidente Antonio D'Elia ha informato i componenti dell'organismo consiliare sullo stato dell'arte dell'Istituto bibiotecario

Biblioteca civica. D'Elia: "Il suo patrimonio deve essere passato allo Stato"

“C'è solo un modo per salvare la Biblioteca civica dal degrado: il suo patrimonio deve essere passato allo Stato”. A ribadirlo, con forza e a chiare lettere, è stato il Presidente della Biblioteca Civica di Cosenza e dell’Accademia Cosentina, prof. Antonio d’Elia, che ha partecipato ad una seduta della Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta dal Consigliere comunale Mimmo Frammartino e nel corso della quale ha, in audizione, informato i componenti dell'organismo consiliare sullo stato dell'arte dell’Istituto bibliotecario. Antonio d'Elia non ha mai nutrito dubbi sulla necessità di un percorso, peraltro condiviso sia dal Cda della Biblioteca che dall'Accademia, che non prevede strade alternative e, durante la sua audizione, ha peraltro sottolineato come “lo Stato abbia vincolato il patrimonio della civica avendolo ritenuto di alto interesse culturale”. L'iter è in parte già avviato e non c'è alcun rischio di spoliazione per la Civica. E il Presidente d'Elia lo ha ribadito anche in Commissione cultura. “La Biblioteca Civica e il suo patrimonio – ha detto -dovranno rimanere a Cosenza, allocati nel palazzo dell’Accademia Cosentina”. Ma per garantire tale vincolo, il presidente d’Elia ha proposto al Ministro della Cultura un decreto “ad hoc” del Presidente della Repubblica, “con il quale Cosenza dovrà restare sede di questa nostra identità, che verrà passata alla Biblioteca Nazionale di Cosenza. L’Accademia Cosentina sarà l'ulteriore garante con il Comitato Scientifico di Accademici”. All’Accademia Cosentina, quindi, spetta la garanzia di un simile salvataggio identitario. La seduta era stata aperta dall'introduzione del Presidente dell'organismo consiliare Mimmo Frammartino dal quale sono venute sollecitazioni in direzione dell'importanza di un'azione concreta per salvare la Biblioteca. “La Biblioteca civica – ha, inoltre, sottolineato il Prof.d'Elia- è un Ente Morale, istituito con decreto del Luogotenente del Re, ma i soci fondatori, nel tempo, non sono sempre stati in grado di garantire il pagamento delle quote. Un ruolo importante nell'incremento del patrimonio librario della Civica lo ha avuto, negli anni, l'Accademia cosentina che ha sempre fortemente insistito sul fatto che Cosenza e la Calabria dovessero avere un prestigioso Istituto Bibliotecario, vero e proprio faro di cultura per l'intero Mezzogiorno. Il Presidente d'Elia ha poi spiegato che “essendo un Ente morale, la Biblioteca di Cosenza è un Istituto autonomo con il contributo di Comune e Provincia: nello spirito, e per volontà dell’Accademia, è moralmente dei cosentini, ma sul piano tecnicamente giuridico è un Ente autonomo governato da regole che lo pongono all'interno di un procedimento di carattere privato, e, quindi, non pubblico”. A chi spetta il sostegno dell’Ente? si è chiesto lo stesso d’Elia. “A Comune e Provincia – questa la sua risposta - i quali partecipano al Consiglio di Amministrazione che governa la Biblioteca Civica. Comune e Provincia devono per Statuto la loro quota, che non è un contributo, ma è un obbligo dei cofondatori a provvedere, con un apposito stanziamento, al sostentamento della Biblioteca Civica. La crisi finanziaria del Comune e la Legge Del Rio che ha fatto sì che alla Provincia fosse abolito l'Assessorato alla Cultura hanno reso più difficile per i due Enti onorare i rispettivi impegni, quanto meno sul piano del sostegno completo. D'Elia ha anche ricordato i rischi che corrono i volumi, rari e preziosi, custoditi all'interno, a causa del deperimento strutturale. “Per ora – ha sottolineato - la Biblioteca è chiusa per i lavori di restauro con i fondi del CIS. Nel corso degli anni è passata da 26 dipendenti in pianta organica (negli anni Ottanta) fino all'attuale unico dipendente. Il professore d’Elia ha ringraziato, poi, “tutti coloro che hanno garantito una vicinanza alla Biblioteca Civica e si stanno impegnando, come l'Associazione “Civica Amica”, in azioni concrete, che, tuttavia, pur nobilissime, costituiscono una goccia nell’oceano. Solo l’Ente morale Biblioteca Civica con il suo Organo di vertice, ossia il Presidente, espressione dell’Accademia Cosentina, può deliberare e decretare i passaggi fondativi inerenti le decisioni dell’Ente Biblioteca”. Nel corso dell'incontro con il prof.d'Elia, è intervenuto il consigliere comunale Francesco Alimena che è anche rappresentante del Comune nel consiglio di amministrazione della Civica. “Da quando le redini sono state assunte dal prof. D'Elia – ha detto Alimena - si è registrato un cambio di rotta amministrativo nell'organizzazione della civica perché si è riusciti ad indirizzarla verso un nuovo futuro. La Civica – ha ribadito Alimena -potrà sopravvivere a patto che riesca a modellarsi nel tempo in cui vive, anche se potrà cominciare a vivere nuovamente se riuscirà a sanare i suoi debiti”. Debiti che il Presidente d'Elia ha quantificato in un milione e 500 mila euro circa. Alimena ha, infine, ricordato che la Biblioteca è destinataria nel CIS di 5 milioni di euro che serviranno a ristrutturare l'edificio, a riqualificarlo dal punto di vista energetico, a rinnovare i locali, a digitalizzare i volumi e a restaurare i manufatti più preziosi del suo patrimonio librario, maggiormente a rischio depauperamento. In chiusura Alimena ha, infine, sottolineato che “l'Amministrazione, nonostante le difficoltà legate al dissesto, ha disposto l'erogazione di centomila euro alla civica in due tranches”. Anche il consigliere Alimena ha fatto riferimento, lodandola, all'azione svolta a sostegno della Biblioteca da parte dell'Associazione “Civica amica”. Il prof.d'Elia, prima di congedarsi, ha ringraziato il Sindaco Franz Caruso e l'Amministrazione comunale e la Provincia, per il supporto offerto all'istituzione culturale.

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