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Al supermercato: "Invitiamo a stare a un metro di distanza". Cronaca del 12 marzo

Un pomeriggio tra i reparti del market, tra mascherine e guanti. La città è vuota. 

Al supermercato: "Invitiamo a stare a un metro di distanza". Cronaca del 12 marzo
Amuchina

"Invitiamo i gentili clienti che, in ottemperanza al decreto del governo, occorre tenere una distanza di un metro l'uno dall'altro". Fa male, è vero, trovarsi in questa situazione. L'altoparlante in questione proviene dalla cassa centrale di un supermercato. Il Covid19 si sconfigge anzitutto con le buone pratiche. Cosenza è un deserto senza dune, ormai. in questo 12 marzo 2020 corso Mazzini si presenta desolato. La stretta imposta dalle Autorità si fa sentire, anche il numero dei contagi in Calabria è aumentato. Fa male stare senza potersi abbracciare, ma è una misura necessaria. "Ci riabbracceremo ancora" - la certezza del primo ministro -. A quando, non è dato sapersi. Per intanto, saracinesche abbassate e macchine per le strade "per le comprovate necessità". Dopo il piano di emergenza attuato dalla regione per fronteggiare un possibile sovraffollamento sanitario, la polemica del giorno è sui call center, ancora aperti sul territorio nazionale.

Proviamo per credere. E' vero, da due numeri verdi riceviamo una risposta. 

Scaffale vuoto

Al supermercato, si diceva. Mascherine qua e là tra i reparti, anche se qualcuno circola a volto e mani scopertissimi. Le spese sono "grandi", come si dice dalle nostre parti. Quando si esce, è bene fare il colpo grosso, per parafrasare. Anche le cassiere sono distanziate dagli avventori, grazie a una plastica color vetro tra il pos, la cassa e il carrello appena svuotato. L'altoparlante parla ogni 7 minuti, quasi come una litania, o quel famoso e tanto recitato "ricordati che devi...", "ricordatevi di stare a un metro". C'é chi perde anche più di un minuto nel reparto d'igiene: sanificare è una delle parole d'ordine di questi giorni. Ma di amuchina neanche l'ombra; gli scaffali sono vuotissimi. Questa, però, è neanche più una notizia. La fase amuchina è quasi alle spalle, perché ora le mani di tanti sono coperte da guanti di lattice o di cuoio. 

Ok, la priorità è davvero la spesa. Carne tritata nel carrello, magari per una pasta da leccarsi i baffi domenica prossimo. Il giorno di riposo, della festa. Anzi, proprio perchè il giorno di riposo non diventi uguale a quello prima, e a quello prima ancora. E tutto diventi noia. Latte, pane, pasta, quanto occorre. La nutella sotto il braccio del quarantenne magari è per il bambino. Per la colazione di domani. Intanto i bar, a proposito, iniziano a prepararsi per San Giuseppe: zeppole a domicilio. Perché, anche se non c'é la fiera, noi a certe cose proprio non vogliamo rinunciare. 

Al supermercato: "Invitiamo a stare a un metro di distanza". Cronaca del 12 marzo
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