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“A te donna”: il "De Vincenti" riflette sulla condizione femminile

Rende. Gli studenti del Liceo rendese dimostrano classe e bravura

Parole chiave: A te donna Rende (1)
 “A te donna”: il "De Vincenti" riflette sulla condizione femminile

È necessario, ancora oggi, dedicare una giornata di riflessione per soffermarsi sul ruolo della donna nella storia, nella società e nella cultura? Di sicuro, sin quando ci sarà anche una donna soltanto in tutto il creato che è ancora vittima di discriminazione e di violenza, senza alcun dubbio è necessario celebrarla.

E così, nella mattina dello scorso 8 marzo gli studenti del Liceo delle Scienze Umane “M. T. De Vincenti” di Rende, hanno dedicato una giornata di studio e di approfondimenti in Aula Magna intitolato “A te donna”, evento che ha abbracciato la storia della donna a trecentosessanta gradi, dal mondo antico sino ai giorni nostri: “Celebrare la donna è un atto dovuto e doveroso, in particolare, per noi cristiani cattolici che vediamo in Maria, la Madre di Dio, il modello più perfetto e più concreto di donna coraggiosa, madre e sposa con cui ognuno di noi può confrontarsi e a cui bisogna ispirarsi quotidianamente” – così ha aperto i lavori la coordinatrice delle attività didattiche ed educative, prof.ssa Gigliotti suor Immacolata, senza dimenticare che il Liceo rendese porta il nome della Serva di Dio Maria Teresa De Vincenti, fondatrice dell’ordine religioso delle Piccole Operaie dei Sacri Cuori, la quale fu donna dotata di grande fede, umiltà e forza fuori dal comune, vissuta in una Calabria di fine ‘800,  che poco riconosceva il valore delle donne nella società di allora.

Dopo i saluti, sono iniziati i lavori che hanno visto gli studenti di tutte le classi misurarsi con l’esposizione in riflessioni d’interesse interdisciplinare: il “la” è stato dato dagli allievi delle classi I e II A, con un focus su “La donna nella Grecia e il suo ruolo nel Teatro Antico”, in cui alle parti seminariali si sono alternati studenti che hanno recitato dal vivo, con visibile trasporto e sensibilità, brevi monologhi tratti dall’Alcesti e dalla Medea di Euripide, per chiudere i lavori con clip video tratte dalle Rappresentazioni Classiche INDA, che ogni anno si svolgono al Teatro Greco di Siracusa. A seguire, la II A riprende ancora una volta la parola, con un suggestivo e significativo lavoro di metanarrazione, tra vite concrete di donne e “storie”, che hanno messo in luce i grandi traguardi raggiunti da alcune “pioniere” in diversi ambiti dalle arti sino alla scienza, in un lavoro intitolato “Frida, Claudia, Wilma e Jill: storie di donne brillanti”. E prima di passare alle classi successive, un altro momento, particolarmente toccante, in cui è stata letta, da una giovanissima Anna Ambrogio, una lettera scritta da una donna vittima di violenze, le cui parole strazianti stridevano rispetto al sottofondo con la voce della Callas, che ha generato un pathos emozionale da togliere il fiato, mix assemblato ad arte dal M° Maria Sposato.

La classe III A, invece, ha curato ben due lavori che hanno destato l’interesse dei presenti su “Le suffragette e l’emancipazione femminile” e sulle “Donne tra scienza e filosofia”, per un viaggio-riflessione, tra le diverse aree del sapere umano e umanistico e scientifico, dimostrando che l'amore per la conoscenza non ha confini di disciplina.

Gli allievi della classe IV A hanno curato una suggestiva presentazione sulla “Donna nelle arti”, mettendo in luce quanto essa abbia ispirato capolavori d’immortale bellezza nel genio creativo di artisti d'ogni epoca. E, infine, è stato presentato l’inedito lavoro degli studenti dell'ultimo anno, oramai prossimi alla maturità, che hanno esposto all'uditorio un corposo approfondimento intitolato “La donna è amore", vero bagno nella riflessione letteraria contemporanea.

A conclusione della poliedrica giornata di seminari, l’allieva Chiara Morelli della classe seconda, ha donato all’uditorio dei presenti la poesia “Io Donna”, fatta di versi di straordinaria maturità e sensibilità, scritti dalla stessa studentessa quando ancora era tredicenne.

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