La passione e la festa del popolo rossoblù
La vittoria contro il Vicenza davanti a 20 mila persone certifica ancora una volta il legame dell'intera provincia con la squadra rossoblù, nonostante l'ennesima stagione difficile. Una vittoria targata Pierpaolo Bisoli, grande artefice della salvezza del Cosenza.
Una serata a forti tinte rossoblù. Lo spareggio salvezza vinto contro il Vicenza ha ridestato l’entusiasmo sportivo di Cosenza e provincia, che ha festeggiato con grande ardore la permanenza in serie B. Le immagini del venerdì di passione calcistica sono tante: quelle di una città che si è preparata al match con trepidazione, ansia e speranza; quella di un esodo di migliaia verso il San Vito – Marulla; quella di un sostegno roboante e costante di uno spettacolo straordinario. Alla fine il risultato premia la fede del popolo rossoblù, che, come sempre accade nelle grandi occasioni, non fa mancare mai la propria presenza. Una tifoseria che farebbe rabbrividire anche a tante altre che magari calcano palcoscenici anche più prestigiosi. Nonostante l’ennesima stagione nei bassifondi, il Cosenza ce l’ha fatta per il quarto anno consecutivo. Anche nella stagione 2022 – 2023 sarà serie B. Un patrimonio che la città sente sulla propria pelle come marchio di una dignità che dice la storia del vecchio lupo. Il calcio è un contenitore di emozioni genuine, che si amplificano quando la posta in palio è alta, il risultato assume la forma di una sentenza e la voglia di esserci supera ogni residuo timore, come quello di stare per la prima volta da due anni a questa parte tra ventimila cuori in attesa. Sì, perché in fondo il calcio che unisce famiglie e amici e diventa sentimento comune e grida di giubilo ed esultanza è una epidemia più forte di qualsiasi pandemia. A queste latitudini – poi – la partecipazione dei supporters agli stessi allenamenti a porte aperte ne è la prova, il calcio è proprio un motivo di vita. Questo l’esperto tecnico Bisoli – il vero gigante di questa salvezza – l’ha capito benissimo, tanto da incarnarlo sempre più partita dopo partita, sintonizzandosi sempre meglio con l’ambiente trepidante legato al Cosenza. Perché quando in gioco c’è un campionato da salvare bisogna anzitutto compattare spogliatoio e ambiente, caricare e infondere fiducia nei mezzi dei calciatori, anche quando la tecnica appare insufficiente per il prestigio del campionato. La grinta, l’agonismo, la ‘garra’ – si dice ormai da qualche tempo – sono dei supplenti decisivi. E lo sono stati, esemplificati proprio dalla vis del condottiero Pierpaolo. Del finale vittorioso rimangono le corse sfrenate in campo e sotto le curve, a tributare gli applausi a quella gente che ha gremito gli spalti quando ancora il sole era alto e le temperature erano quasi estive.
Tra le immagini più belle, quella dei calciatori del Cosenza che vanno a salutare i tifosi del Vicenza, a spegnere definitivamente le tensioni spesso esagerate che avevano caratterizzato la vigilia della partita. La correttezza in campo e fuori è il requisito necessario perché questo sport possa continuare ad emozionare come ha emozionato venerdì scorso.
Poi, la festa in esterno, con migliaia di persone che si sono riversate sulle strade. Gli immancabili caroselli hanno risuonato nella notte cosentina, a dare ancor più sostanza di festa all’ennesima giornata storica della squadra di calcio più rappresentativa del territorio. Piazza Bilotti è diventato il quartier generale dei canti e dei cori che da qualche anno a questa parte accompagnano le sofferte gesta dei calciatori in rossoblù: da Freed from desire all’inno Magico Cosenza, fino ai cori da stadio. Tra bandieroni e sciarpe. Suoni e colori che sono diventati segni identitari di un frammento di storia del Cosenza che, dopo la promozione del 2018, lotta con i denti per mantenere la serie cadetta.
Adesso bisognerà guardare al futuro e, come abbiamo sempre detto, iniziare a farlo con uno stile diverso. Programmandolo per tempo, insomma. Il presidente Guarascio, portato in trionfo dai calciatori e dal prezioso staff tecnico, è chiamato a nuovi investimenti, perché il prossimo campionato del Cosenza si svolga con prospettive e risultati diversi. La città e la provincia hanno dimostrato ancora una volta di meritarselo.
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