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Mattarella: "non potremo sentirci appagati finché non ci sarà lavoro"

I temi trattati dal Capo dello Stato nel consueto discorso di fine anno agli italiani

Mattarella: "non potremo sentirci appagati finché non ci sarà lavoro"

Un piccolo riassunto di quanto accaduto nel 2016, il pensiero ai connazionali vittime del terrorismo e a chi ha vissuto il dramma del sisma. Il pensiero al lavoro e alla piaga della disoccupazione che non assicura una vita dignitosa. E ancora la differenza tra Nord e Sud, tra lavoro maschile e lavoro femminile. L'impegno per un Paese più coeso e capace di crescita e di sviluppo, anche economico. E poi la tenuta del sistema democratico: "occorre che vi siano regole elettorali chiare e adeguate perché gli elettori possano esprimere, con efficacia, la loro volontà e questa trovi realmente applicazione nel Parlamento che si elegge. Queste regole, oggi, non ci sono: al momento esiste, per la Camera, una legge fortemente maggioritaria e, per il Senato, una legge del tutto proporzionale".

Sono stati questi i temi trattati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno agli italiani.

"Il problema numero uno del Paese resta il lavoro. Nonostante l'aumento degli occupati - ha detto il Presidente - sono ancora troppe le persone a cui il lavoro manca da tempo, o non è sufficiente per assicurare una vita dignitosa. Non potremo sentirci appagati finché il lavoro, con la sua giusta retribuzione, non consentirà a tutti di sentirsi pienamente cittadini". Il presidente ha ricordato le vittime del terrorismo e delle uccisioni, da Giulio Regeni a Valeria Solesin. Mattarella ha rivolto "un pensiero di sostegno ai nostri concittadini colpiti dal terremoto, che hanno perduto familiari, case, ricordi cui erano legati". "Non devono perdere la speranza" - l'auspicio di Mattarella. L'augurio più autentico - ha aggiunto - è assicurare che la vita delle loro collettività continui o riprenda sollecitamente. Ovunque, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nel ritrovarsi insieme. Ricostruiremo quei paesi così belli e carichi di storia. Ci siamo ritrovati tutti nel sostegno alle popolazioni colpite e nell'apprezzamento per la prontezza e l'efficacia dei soccorsi. Alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco, alle Forze di Polizia, ai nostri militari, ai tanti volontari - sottolinea - esprimo la riconoscenza del Paese. Il loro operato è oggetto dell'ammirazione internazionale"

"Esprimo - ha detto il capo dello Stato - un sentimento di vicinanza ai familiari di quanti hanno perso la vita per eventi traumatici; tra questi le tante, troppe, vittime di infortuni sul lavoro". Il Capo dello Stato ha volto l'attenzione su "corruzione, evasione consapevole degli obblighi fiscali e contributivi, diverse forme di illegalità", ricordando che "vanno contrastate con fermezza". "Il senso diffuso di comunità - ha detto Mattarella - costituisce la forza principale dell'Italia, anche rispetto alle tante difficoltà che abbiamo di fronte. La comunità, peraltro, va costruita, giorno per giorno, nella realtà". "Essere comunità di vita - ha osservato - significa condividere alcuni valori fondamentali. Questi vanno praticati e testimoniati. Anzitutto da chi ha la responsabilità di rappresentare il popolo, a ogni livello. Non vi sarà rafforzamento della nostra società senza uno sviluppo della coscienza civica e senza una rinnovata etica dei doveri.

Un passaggio sull'immigrazione, perché "l'equazione immigrato uguale terrorista è ingiusta e inaccettabile, ma devono essere posti in essere tutti gli sforzi e le misure di sicurezza per impedire che, nel nostro Paese, si radichino presenze minacciose o predicatori di morte". "Anche nell'anno trascorso le nostre Forze dell'ordine e i nostri Servizi di informazione hanno operato con serietà e competenza perché, in Italia, si possa vivere in sicurezza".

Infine, Mattarella ha parlato di giovani ("molti di voi studiano o lavorano in altri Paesi d'Europa. Questa, spesso, è una grande opportunità. Ma deve essere una scelta libera. Se si è costretti a lasciare l'Italia per mancanza di occasioni, si è di fronte a una patologia, cui bisogna porre rimedio. I giovani che decidono di farlo meritano, sempre, rispetto e sostegno), web ("è uno strumento che consente di dare a tutti la possibilità di una libera espressione e di ampliare le proprie conoscenze. Internet è stata, e continua a essere, una grande rivoluzione democratica, che va preservata e difesa da chi vorrebbe trasformarla in un ring permanente, dove verità e falsificazione finiscono per confondersi") e papa Francesco, cui ha rivolto un indirizzo di saluto e amicizia.

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