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La fede si trasforma in musica

Dalla musica sacra alle rock band  cristiane. Sono diversi i tentativi di  tradurre e raccontare la fede attraverso strumenti e melodie nuove. In queste pagine raccontiamo l'esperienza del kantiere kairòs, una rock band  della nostra diocesi, impegnata nel  delicato compito di annunciare la gioia di credere anche a chi è lontano dalla fede

La fede si trasforma in musica

Sono Antonello Armieri (voce), Davide Capitano (basso), Gabriele Di Nardo (batteria), Roberto Sasso (tastiere) Giuseppe Di Nardo (chitarre) i membri della rock band cristiana "Kantiere KairÒs" impegnati in percorso di fede personale e comunitario tradotto in una travolgente musica rock che aiuta a riflettere e a pregare. Li abbiamo incontrati per ripercorrere questi primi intensi anni di lavoro fatti di sacrifici, passione e tanti successi.

Perché cinque musicisti accomunati da un percorso di fede decidono di diventare una rock band cristiana?

Tutto parte da un’idea di Giuseppe che, nel 2006, insieme al fratello – appassionati entrambi dei Gen Rosso -  decidono di mettere insieme le comuni passioni. Hanno coinvolto poi gli altri. Ci piace pensare che l’idea di noi come band viene da lontano e ha avuto bisogno di svilupparsi nel tempo per germogliare e crescere in noi. Il punto di partenza è stato un pellegrinaggio a Medjugorje. Da lì è nato il progetto del Kairòs; anzi rinato, perché un gruppo c’era già ed era già stato in pellegrinaggio. Ma il vero cambiamento c’è stato con l’arrivo nel gruppo di Antonello. Noi cantavamo già insieme, ma canzoni edite. Il nuovo inizio è stato cantare la nostra conversione. 

Ecco, appunto. Come nascono i vostri testi?

È un’esperienza bellissima perché i nostri brani nascono da un'analisi interiore e poi dal confronto. Condividiamo le nostre idee. Poi Antonello mette tutto carta. L'ultimo passaggio è quello di rivedere tutto insieme.

C’è qualcuno che vi guida nella composizione dei testi?

In una prima fase ci ha guidato don Emilio Aspromonte; ora, invece, ci sta seguendo Padre Carmine Marrone. Oltre a verificare la correttezza di certi passaggi, ci confrontiamo con loro per comprendere se il nostro messaggio arriva correttamente.

In uno dei pezzi più amati dai vostri fan "Stella” cantiamo “è musica la Tua voce”. Come la Parola di Dio dà musica e guida il lavoro della vostra band? 

Abbiamo fiducia nel Signore, e osserviamo la sua Parola, amandolo. Non è il contrario. Lui dice: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti”: non dobbiamo osservare i comandamenti per poi amarlo ma al contrario amarlo, anche in maniera imperfetta,  per seguire e fare la sua volontà. Ci impegniamo soprattutto ad amare. Non siamo teologi, la nostra è un’esperienza umana, una scoperta di fede quotidiana.

Una rock band sacra…. Come vi vedono gli altri artisti. Sentite di essere apprezzati?

Ci sono artisti credenti e frequentatori delle parrocchie che, pur facendo altro musicalmente, ci apprezzano. Alcuni, all’inizio, hanno avuto reazioni dure nei nostri confronti perché il rock nella fede è un settore abbastanza scoperto. Poi, però, hanno iniziato a stimare il nostro ambiente musicale.

Infatti ora siete diventati abbastanza famosi. Quanto secondo voi riuscite a trasmettere al vostro pubblico?

Quando suoniamo canzoni che non fanno parte del nostro repertorio, magari in un pub, inseriamo qualche nostro brano perché chiunque possa ascoltare un messaggio nuovo, e magari, attratto dalla direzione verso cui ci muoviamo, scelga di percorrerla. Speriamo che attratti dalla forma musicale, il rock, ascoltino temi che, difficilmente, prenderebbero in considerazione.  Comunque il pubblico risulta spesso incuriosito. Lo stile arriva e piace perché abbastanza riconoscibile e associabile alla musica di un qualsiasi gruppo rock italiano.

Qual è, quindi, il vostro obiettivo? 

Il nostro obiettivo rivoluziona completamente il target del pubblico: non vogliamo colpire la massa. Sappiamo che il nostro messaggio non può arrivare a tutti. Per noi è sufficiente che una sola persona si senta illuminata dal messaggio che cantiamo o che possa recarlo a chi ha bisogno di sentire una voce diversa, di speranza. In questo modo rivoluzioniamo i principi del marketing: a noi interessa il singolo, quella persona che scegliere di fare la differenza. 

Sul vostro sito dichiarate che il Kantiere risponde ad una precisa esigenza: quella di esprimere la quotidiana conversione all’amore di Gesù. Quanto sentite di camminare in questa direzione?

Nel nome Kantiere c'è la risposta a questa domanda. È una fatica quotidiana che ci impegna minuto dopo minuto. Abbiamo la responsabilità personale di rispettare certi comportamenti per essere coerenti con quanto cantiamo. L’attività del gruppo fa bene soprattutto a noi che ne facciamo parte. Il primo obiettivo non è arrivare agli altri ma convertire noi stessi. Noi stiamo cercando di convertirci e lo facciamo pubblicamente, attraverso la musica. Se poi riusciamo anche ad allargare il nostro raggio d'azione ben venga, ne siamo più che felici. 

Il vostro primo album “Il Soffio” ha riscosso molto successo. Poi solo due singoli. Su cosa state lavorando? Anticipazioni sul titolo?

Ovviamente c'è sempre qualcosa in cantiere. Il nostro prossimo album ha un nome che dovrebbe somigliare molto a…Seme. 

Credere, Famiglia Cristiana, TV2000… ormai si parla di voi ovunque, anche se Parola di Vita è stato uno dei primissimi a presentare il vostro lavoro.

A voi di PdV va un grazie per averci raccontati per primi. Ma per noi si tratta di un'opportunità per arrivare a più persone. L’obiettivo non è diventare famosi. Ma se diventarlo aiuta a veicolare meglio il messaggio che cantiamo, perché no? Impagabile per noi non è essere celebri, ma ricevere messaggi di chi riesce a vivere e a superare una sofferenza con noi; di chi ci scrive e ascolta dopo l’ennesimo intervento chirurgico e cerca con noi la forza di andare avanti. Ci riempie di speranza sapere di poter arrivare non solo e non tanto a chi percorre già un cammino di fede, ma a chi è al di là della soglia. Questo è l’obiettivo più ambizioso.

"Un passo oltre" inno della marcia francescana

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Un passo oltre". È questo il brano ideato, scritto e arrangiato dai Kantiere Kairos scelto per essere l'inno ufficiale della XXXVII edizione della Marica Francescana che si concluderà ad Assisi nella chiesa di Santa Maria degli Angeli il prossimo 4 agosto. Quest'anno a rendere meno faticosi i passi dei pellegrini che, a partire dal 25 luglio, si cimenteranno in questo pellegrinaggio fisico e spirituale ci sarà quindi la musica dei kantiere Kairos che con questo brano invitano proprio ad andare oltre... oltre ogni montagna, ogni difficoltà, oltre ogni salita seguendo la strada disegnata dal Signore. "Abbiamo partecipato a questo conconrso quasi casualmente - ci hanno raccontato i membri della band -; ma da subito, seguendo la traccia che ci era stata suggerita dai francescani, abbiamo immaginato di 'affiancarci' ai tanti che ogni anno prendono parte alla marcia, aiutandoli a riflettere sul senso di andare oltre, di fare quel passo che spesso sembra difficile, ma è il più importante". Al brano, da qualche giorno disponibile sul web, si affianca anche il video della canzone.

Un Passo Oltre

Lo scorrere del fiume cambia la sua direzione solo se la roccia si oppone

Il sorgere del sole si trasforma in nuovo giorno 

perché esiste la notte

La presenza del Tuo Amore 

è il calore di chi mi accoglie

La conferma del Tuo esserci 

è in questo cielo fuori e dentro me

Al di là di ogni montagna

Al di là di ogni difficoltà 

Al di là di ogni salita 

C'è la strada che disegni per me

Al di là di ogni ricchezza

Al di là c'è un'opportunità

Al di là di ogni apparente muro 

C'è il Tuo invito a fare

Un passo oltre

Un passo oltre

Un passo

La mano di chi sta precipitando è forse quella

 mano che accetta il Tuo aiuto

Perché soltanto il seme che si lascerà morire 

è quello che ci darà frutto

Io ritorno ad apprezzare 

ogni goccia di acqua nel deserto 

E ritorno ad osservare le stelle in cielo quando è buio

Al di là di ogni montagna

Al di là di ogni difficoltà 

Al di là di ogni salita 

C'è la strada che disegni per me

Al di là di ogni ricchezza

Al di là c'è un'opportunità

Al di là di ogni apparente muro 

C'è il Tuo invito a fare

Un passo oltre

Un passo oltre

Un passo oltre me

Al di là di ogni fine

Al di là di ogni prova

Tu mio Signore mi dai la forza

Di fare un passo in più!

Al di là di ogni dolore

Al di là della mia povertà 

Al di là di ogni ferita 

C'è salvezza che hai voluto per me

Al di là di ogni prigione

Al di là c'è la Rinascita

Al di là di ogni cammino seguo

 il Tuo passo e non mi perdo!

Un passo oltre me...per trovarTi

Un passo oltre me...per trovarmi!

Allegato: 12_13_ 1 giugno.pdf (4,68 MB)
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