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Il Signore è con noi e ci invita continuamente ad avere fede in lui

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MESSAGGIO AUGURALE PER LA SANTA PASQUA 2020 

Il Signore è con noi e ci invita continuamente ad avere fede in lui

Carissimi amici, come feci esattamente un mese fa, all’inizio del periodo di forzata clausura imposta dalle leggi sanitarie e governative, oggi voglio raggiungervi ancora una volta per augurarvi una Pasqua santa, anche se non pienamente gioiosa, ma certamente carica di gratitudine e quindi di carità.

Auguri anzitutto alle persone che soffrono in ospedale, a casa o nelle case di cura, ma anche a coloro che non hanno casa, non hanno patria, non hanno affetti e soffrono la solitudine.

Auguri carichi di riconoscenza a medici, infermieri, volontari, e personale sanitario, per il generoso e coraggioso lavoro per il bene di tutti. Molti di voi trascorreranno la Pasqua sul luogo del lavoro: sappiate che la nostra vicinanza si fa affetto, gratitudine e preghiera, e che il vostro sacrificio farà bene tutti! Più che tristi, siate orgogliosi di celebrare la risurrezione e la vita proprio dove più buia è la speranza e dove anche un sorriso fa gioire il cuore di chi soffre!

Un augurio cordiale e fraterno a tutti i Sacerdoti, i Religiosi, i Diaconi permanenti e transeunti, ai Seminaristi e alle Claustrali, in primo luogo al mio venerato e caro predecessore, Mons. Salvatore Nunnari e al caro Mons. Augusto Lauro.

Un augurio cordiale ai fratelli ‘ristretti’  nelle carceri di Cosenza e Paola, perché possano riconoscere,  al di là della giustizia umana e quella popolare o mediatica, che c’è anzitutto quella della coscienza la quale, se accolta e riconosciuta, permette di ripartire per un percorso di conversione che porti alla gioia Pasquale; proprio questa testimonianza ci è stata offerta durante la via crucis con il Papa nello scorso venerdì santo da un carcerato calabrese che sconta l’ergastolo a Milano,.

Infine un augurio a tutti voi, fratelli e sorelle, che condividete la sofferenza e l’attesa di questi giorni di paura e di speranza; non disperiamo: il Signore è con noi e ci invita continuamente ad avere fede in lui.

Lo dico in particolare ai cristiani di quei paesi con particolari restrizioni che vengono comunemente chiamati ‘zona rossa’: sentiteci particolarmente vicini e in comunione con voi, nella preghiera e nell’attesa di giorni nuovi dove continueremo a festeggiare insieme il ritorno alla vita normale.

Permettetemi ora di rivolgervi tre inviti:

Il primo ai medici e agli infermieri: nel giorno di Pasqua fatevi strumenti dell’amore di Dio verso i vostri assistiti; fate un segno di croce sulla fronte di è ricoverato negli ospedali o nelle case di cura: sarà per gli ammalati la carezza e l’augurio che i familiari non potranno compiere e la carezza di Dio che si manifesta attraverso la vostra presenza umana e cristiana. Per chi crede sarà un atto di fede, per gli altri sarà un gesto di pietà umana.

Il secondo invito è rivolto ai genitori, e in particolare ai papà: a pranzo, prima di sedervi a tavola, fate una preghiera e un segno di croce sul cibo e sulla famiglia e ringraziate il Signore per il dono del cibo, promettendo tutti insieme di non ‘sprecarlo mai più’, per non offendere la paternità di Dio e la dignità di coloro che muoiono per fame! E’ un gesto semplice, ma farà la gioia dei vostri figli e dei vostri bambini, che scopriranno, dietro il volto dei genitori, quello amorevole e benedicente di Dio Provvidenza.

Infine un invito ai sacerdoti, alle case religiose e alle famiglie cristiane: moltiplicate in questo giorno i gesti di carità e di solidarietà umana; so che già lo fate, ma oggi è un giorno speciale e anche un sorriso o una telefonata possono rendere più felice una persona sola o sofferente.

Chiedo a tutti un ricordo particolare nella preghiera di suffragio per tutte le vittime di questo terribile morbo: medici infermieri sacerdoti (ne sono oltre cento, religiosi e suore, forze dell’ordine e militari, servitori dello stato, lavoratori e volontari, e tutti coloro che hanno lasciato questo mondo e sono passati da questo mondo al Padre di misericordia: per essi il riposo eterno e l’eterna beatitudine.

Vi ricordo che dopo la celebrazione del mattino di Pasqua delle ore 11.00 in Cattedrale, affideremo nuovamente la nostra città e l’intera diocesi all’intercessione di Maria Santissima del Pilerio, nostra amata Patrona: rivolgiamo a Lei tutti insieme, confortati dalla luce del Signore Risorto.

Auguri a tutti per una Pasqua santa, come inizio di vita nuova.

Il Signore è con noi e ci invita continuamente ad avere fede in lui
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