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Povertà e ricchezza nei Padri della Chiesa

In Seminario celebrata la Due giorni patristica.

Sabato 19 e domenica 20 novembre, presso il Seminario Arcivescovile, si è tenuta la XXIII “due giorni” patristica, organizzata dal MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) e dall’Associazione San Pancrazio e guidata dal Prof. Sergio Tanzarella, docente di Storia della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana, sul tema “Povertà e ricchezza nei Padri della Chiesa”. Il relatore ha analizzato il pensiero di due autori, Clemente Alessandrino e Basilio di Cesarea e ha sottolineato come, mentre il primo si limita a richiamare ai ricchi il dovere dell’elemosina senza porsi minimamente il problema dell’origine della diseguale distribuzione dei beni (l’autore alessandrino giustifica come “fisiologica” – potremmo dire – la divisione della società tra poveri e ricchi), per il secondo l’accumulo della ricchezza sarebbe non voluto, ma permesso da Dio come incentivo alla generosità. Il vero fallimento della relazione tra il ricco e il povero risiederebbe, dunque, nella mancata condivisione e nella sistematica esclusione di una parte considerevole della popolazione dal godimento dei beni terreni. Il prof. Tanzarella ha quindi concluso la sua relazione con un accenno al tema della coincidenza, in Basilio, tra giustizia e condivisione, tema che spesso abbiamo sentito riecheggiare nelle parole dell’attuale pontefice, Papa Francesco, a dimostrazione della perenne attualità e vitalità del pensiero dei grandi autori dei primi secoli del cristianesimo.

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