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Kenya - L'impegno del missionario fidei donum don Battista Cimino

Un breve resoconto dell'attività del missionario a Kyumbi, nella diocesi di Machakos in Kenya, che grazie al supporto dell’associazione Stella Cometa è riuscito a realizzare diversi progetti a sostegno dei poveri

Kenya - L'impegno del missionario fidei donum don Battista Cimino

A Kyumbi, nella diocesi di Machakos in Kenya da ormai 10 anni è presente don Battista Cimino, missionario Fidei Donum della Diocesi Cosenza-Bisignano che grazie al supporto dell’associazione Stella Cometa è riuscito a realizzare diversi progetti a sostegno dei poveri. Tra questi riveste molta importanza il progetto agricoltura che è iniziato nel 2010 e interessa2 ettaridi terreno coltivabile ai piedi della Collina della Divina Misericordia.

Il progetto è stato ed è ancora oggi funzionale alla nascita e allo sviluppo del Villaggio della Divina Misericordia. L’idea è quella di creare un villaggio autosufficiente dal punto di vista alimentare.  In futuro si prevede che circa 150 persone vivranno in questo villaggio quindi c’è bisogno di cibo, latte, frutta, verdure ecc. Normalmente la povertà è strettamente collegata alla mancanza di acqua e l’area interessata è molto secca, piove solo due volte all’anno, abbiamo una piccola stagione delle piogge (ottobre-novembre) e una grande stagione delle piogge (marzo-aprile-maggio). Spesso la pioggia non è sufficiente, le piante non crescono e i frutti non arrivano a maturazione e il rischio è che le persone per sei mesi non avendo niente dai campi soffrono la fame, gli animali muoiono, ecc.,. L’acqua era una priorità e una delle prime cose è stata quella di costruire un pozzo. Oltre che per l’agricoltura, l’acqua che deriva da questo pozzo serve oggi per il fabbisogno dei pellegrini che si recano al Santuario, dei 21 bambini residenti nell’orfanotrofio della Divina Misericordia, dei tanti lavoratori giornalieri del villaggio, per le costruzioni, per gli uffici di Stella Cometa, per gli animali e poi attraverso un chiosco viene venduta alla comunità a 5 scellini per20 litri. Cosi tante persone possono evitare di fare kilometri a piedi per andare a prendere l’acqua. Per avere più acqua a disposizione si raccoglie anche l’acqua piovana, ciò è possibile grazie all’acquisto di 2 taniche di plastica che raccolgono le acque provenienti dai tetti delle strutture presenti nell’area.

Nell’area si piantano prevalentemente mais, fagioli, pomodori, cipolle, molti tipi di verdure, specialmente un tipo di verdura simile agli spinaci chiamata sukuma, usata spesso nella cucina keniota. Sono stati piantati anche diversi alberi da frutto come il mango, la papaia, l’arancio, il banano. Con gli anni è stato avviato anche un piccolo allevamento. Sono oggi presenti tre mucche, quattro vitelli, quattro montoni, una pecora e un agnellino. Si vorrebbero avere circa 10 mucche per avere latte a sufficienza per tutti coloro che vivranno nel villaggi e avviare una attività di vendita  per le persone della comunità e per chi vive intorno alla collina della Divina Misericordia. Oggi vengono venduti circa una trentina di litri al giorno qualche litro è consumato dai residenti, orfani, sacerdoti e ospiti della Guest House “Madre Elena Aiello”.

Si occupano del progetto agricoltura un lavoratore permanente e due saltuari. Le principali problematiche riguardano la mancanza di professionalità, di strumenti, di personale.

Bisogna dire che ad oggi il progetto è in mano alla Diocesi ma il tutto è stato avviato grazie ai fondi raccolti dall’associazione Stella Cometa Onlus, che ha finanziato tutti i costi iniziali come la costruzione e distribuzione dell’acqua, l’acquisto della prima mucca, dei semi e delle attrezzature, ecc. Oggi il progetto si autosostiene e niente è più in mano all’associazione che come gratuitamente ha ricevuto gratuitamente ha dato.

L’idea non è però solo quella di produrre cibo, mucche, polli, uova ma anche quella di offrire un modello di fattoria per le comunità intorno e inoltre invitare le persone a vedere come ci si prende cura delle mucche, dei conigli, dei polli come si pianta, come si coltiva, cosa usare contro malattie e insetti. In molti non conoscono le tante verdure che provengono dall’Italia o dal Canada e si potrebbero  inviare dei particolari semi per aumentare la produzione locale, impiegare un agronomo che  attraverso il progetto possa insegare alle persone a migliorare la loro produzione agricola. Per fare ciò sarebbero necessarie due serre, un sistema di  irrigazione goccia a goccia, che usa poca acqua, potenziare la raccolta di acqua piovana, potenziare il personale per progetti dimostrativi per la comunità.

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