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Cosenza. L'Arcivescovo presiede in Cattedrale la Messa per la presentazione di Cristo al Tempio

Candelora, è Cristo la vera luce delle genti

Nolè: "Gesù non è venuto ad abolire la Legge di Mosè, ma a perfezionarla"

Cattedrale. Festività della Candelora

Ieri pomeriggio, in Cattedrale, l'arcivescovo Francesco Nolè ha presieduto la Santa Messa in occasione della Presentazione di Gesù al Tempio, festività conosciuta da fedeli e devoti anche come la Candelora, ossia la "feste delle candele".

Noi cattolici celebriamo in questa data un evento importante dell'infanzia di Gesù, avvenuto 40 giorni dopo la sua nascita, come prescritto dalla legge di Mosè e come narratoci nel Vangelo di Luca: contando 40 giorni a partire dal 25 dicembre, infatti, si arriva al 2 febbraio; e nella cultura ebraica, la presentazione al tempio, era un rito molto importante grazie al quale si veniva accolti ufficialmente nella comunità israelitica.

"Gesù non è venuto ad abolire la Legge, ma a perfezionarla - dice nell'omelia il Padre Arcivescovo. Ma avviene un fatto che meraviglia tutti: a Gerusalemme vi era un tale di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Simeone, dunque, era un uomo di Dio: lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. E proprio in quel momento riconosce in Gesù, il Cristo". Simeone, poiché guidato dallo Spirito Santo, riconosce in quel bambino giunto assieme ai suoi genitori il Salvatore:"ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo Israele", come ricorda l'evangelista Luca.

Cristo è la luce delle genti, ecco perché questa solennità è detta festa delle candele, ricordando i ceri accesi in memoria del Battesimo, momento in cui anche noi siamo stati presentati al Tempio "per diventare figli di Dio e per riconoscerne, come figli, la sua presenza: non più perché è la legge lo prescrive ma per riceverne la figliolanza, affinché scompaia il peccato e prenda possesso della nostra vita lo Spirito Santo", continua Nolè.

Tale solennità invita tutti i battezzati a fare memoria che è la fede in Cristo l'unica luce capace di guidare, ogni giorno, i passi dei fedeli nel cammino della vita; essa è l'unica luce che deve scaldare i cuori. Gesù, quindi, è venuto sulla terra per trasformare una legge scritta, in precetti d'amore per la salvezza di tutti.

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