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La dimensione meridiana

Gioacchino ed il movimento degli Spirituali in un volume di Luca Parisoli.

La dimensione meridiana

Chi vuole studiare il fenomeno del francescanesimo deve necessariamente, almeno in parte, fare i conti con Gioacchino da Fiore, abate calabrese fondatore dei florensi.
Soprattutto se si individua all'interno del movimento del poverello d'assisi la corrente meridionale e quella degli spirituali che sono stati la fortuna e la sfortuna dell'Abate di Fiore. Sono stati i fraticelli a portare nel mondo il nome dell'abate che aveva profetato l'arrivo degli uomini spirituali che avrebbero "rifondato" l'ideale cristiano di adesione a Cristo. Assolutizzandone il pensiero, cosa non rara fra i francescani, hanno innescato una miccia con la gerarchia perchè essi attribuivano a Gioacchino l'annuncio di una
Chiesa nuova completamente libera dai beni e dalla stessa gerarchia, tanto da far barcollare lo stesso ordine florense. Lo studioso Luca Parisoli, docente all'Unical e al nostro Istituto Teologico Cosentino, nell'ambito della collana sui pensatori calabresi edita da Il testo. Una fatica letteraria, frutto di una accurata ricerca e confronto con i testi ed il pensiero scolastico. Il volume, edito in un pregevole formato tascabile, permette un approccio immediato alla figura dell'abate florense, al suo persorso nella storia fino allo sviluppo del pensiero e all'attuali del percorso di studio operato dal Centro Internazionale di San Giovanni in Fiore, da recenti studiosi, fino alle inziative della diocesi di Cosenza. Dalle prospettive culturali alle indicazioni simboliche l'autore permette al lettore di cogliere il simbolismo ma anche i profondi legami di Gioacchino con lo sviluppo del francescanesimo che ebbe in San Bonaventura il primo grande riformatore ma anche con Clareno il suo sguardo verso l'oriente. Se gli Spirituali a parere di Parisoli costituirono un problema di ordine pubblico in relazione alla sede asptocila, è anche vero che il Meridione d'Italia sarà "terra di rifugio" per tanti francescani non in sintonia con le posizioni della Sede apostolica "sulla questione della povertà assoluta di Cristo e degli apostoli, destinata ad essere la pratica di vita dei francescani, senza alcun diritto sulle cose che
usavano, e con un sospetto di sentirsi più perfetti di tanti altri uomini di religione proprio perchè imitavano perfettamente Cristo e gli Apostoli". Un nuovo contributo per far luce sulla vicenda umana e spirituale del grande abate calabrese.

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